CONCLUSIONI
I Partecipanti alla Conferenza internazionale: I Balcani nel Nuovo Millennio – Scienza e cultura insieme per la pace e lo sviluppo” dichiarano quanto segue:
Durante le ultime decadi del ventesimo secolo,
il processo storico di Unione dell’Europa ha raggiunto un considerevole
sviluppo. L’isolamento di certi Stati del continente europeo, soprattutto
nella parte Sud-Est impedisce, i processi di integrazione che si stanno
verificando a tutti i livelli nelle sfere politiche, economiche scientifiche
e culturali, questi processi si stanno inevitabilmente diffondendo anche in tutta la comunità Balcanica, con la speranza di costruire una
regione Balcanica nuova, moderna ed Europea, capace di partecipare ad
un processo di cooperazione mediterranea e di integrazione europea.
Il grande potenziale scientifico
che le Accademie balcaniche hanno a loro disposizione sarà impiegato
per dar vita ad una incisiva azione per una nuova unione e integrazione balcanica, evidenziando i seguenti
punti di priorità del loro mutuo accordo, ed in particolare:
1.
Cooperazione
Regionale: l’accrescimento e l’intensificazione della cooperazione
regionale nel campo economico, scientifico, tecnologico, nello sviluppo
delle infrastrutture, nella protezione dell’ambiente, nell’arte, lo
sport, la salute, del turismo, per la creazione dei “Nuovi Balcani Europei”.
E’ nelle nostre mani oggi la possibilità di stabilire il requisito indispensabile
di vivere sotto i principi dei diritti umani e, basandosi su questi,
illuminare lo spirito del potenziale creativo dei Balcani.
2.
Integrazione
scientifica e tecnica: occorre attivare l’integrazione relativa all’ambiente,
all’energia, ai trasporti, alla biotecnologia e all’informazione come
“prerequisito” per uno sviluppo sostenibile della regione, basato anche
sull’unione per intensificare la ricerca, per stabilire una rete di
centri di ricerca regionali, e per condividere le informazioni di carattere
scientifico e tecnico, creando
giornali scientifici regionali.
3.
Sostegno
per la scienza: occorre un più forte supporto finanziario da parte
dell’UE per lo sviluppo scientifico e per pubblicizzare le risorse scientifiche
dei Balcani. I governi dei Paesi Balcanici
dovrebbero fornire il loro sostegno per lo sviluppo della ricerca scientifica,
nel definire le linee generali per le diverse priorità dei loro Paesi
nel processo economico, culturale
e sociale e per le riforme necessarie per “rispettare” le condizioni
e gli standards per un’integrazione nell’Unione Europea.
4.
Legislazione
comune: tutti i Paesi balcanici
sono entrati nel nuovo millennio accettando i principi del ruolo della
legge. Comunque gli standards costituzionali, le norme e la realtà sociale,
e quindi l’applicazione delle leggi stesse, differiscono considerevolmente.
Partendo dal presupposto che solo attraverso il ruolo della legge può
lo scontro di interessi tra le genti, gruppi sociali, nazioni e Stati,
essere risolto, noi crediamo che la condizione essenziale per una pace
completa nei Balcani stia nella stretta attuazione dei principi di una
legge comune, come punto di inizio prima all’interno della regioni degli
stessi Balcani, e poi nella cornice dell’Unione europea e oltre. La
coerenza con il sistema legale europeo potrà dare voce anche ai diritti
delle minoranze.
5.
Una nuova
idea culturale: occorre promuovere un’integrazione culturale e un nuovo dialogo culturale nei Balcani,
lasciandoci indietro i nazionalismi che hanno contribuito alla divisione
e alla contaminazione spirituale dei Balcani e serbando la massima tolleranza,
comprensione e rispetto per l’altro, per il vicino, per l’uomo. Non
è solo un obbligo morale ma anche un requisito essenziale per lo sviluppo
in una cooperazione politica, scientifica e culturale tra le genti.
6.
Liberarsi
dalla “zavorra” storica: uno dei fattori cruciali per la stabilità nei Balcani,
è la necessità di creare un clima di affermazione di una politica di
collaborazione, l’entrata nel mondo moderno del ventunesimo secolo,
e il razionale superamento della zavorra che costituisce il passato,
basandosi su di un’analisi critica della storia e creando una responsabilità
politica basata sui principi di democrazia, libertà di pensiero politico
e attraverso un sistema educativo che dovrà essere multiculturale e
sotto precisi imperativi ideologici. Lasciateci dire
“Addio” alla attuale balcanizzazione, e guardare alla gente dei Balcani
come ad una parte inseparabile dal resto dell’Europa.
I Partecipanti alla Conferenza
internazionale “I Balcani nel Nuovo Millennio” sono convinti che il
futuro dell’Unione dei Balcani dovrebbe basarsi sui principi di pace
invece che di guerra, di tolleranza nel vivere insieme agli altri, del
riconoscimento di altri punti di vista sul mondo e sulla vita, dell’apprezzamento
delle differenze all’interno degli stessi valori e della stessa cultura:
il ruolo della ragione e la necessità della negoziazione e del dialogo
sono, per questo, indispensabili e la Cultura e la Scienza dovranno
essere i protagonisti di questo processo. |