“CRONACHE DI NAPOLI”

 

23 giugno 2002

 

Un piano regolatore per il “mare nostrum”

 

Tutti i Paesi del Mediterraneo devono unire gli sforzi per realizzare una politica comune della pesca che garantisca lo sviluppo all’interno del bacino e permetta così anche una crescita economica delle zone più arretrate limitando in parte all’origine il problema dell’immigrazione. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, in occasione della prima conferenza internazionale sulla pesca mediterranea, in corso a Napoli. “In questo settore – ha detto Bassolino – come Regione Campania abbiamo fatto grandi passi in avanti, finanziando il potenziamento dei nostri porti per la pesca, contribuendo, nel porto di Napoli, a finanziare una vecchia industria che era entrata in crisi e che oggi invece costruisce le tonnare più importanti del Mediterraneo e utilizzando fondi europei a vantaggio dei pescatori e delle loro associazioni”.

Il governatore della Campania ha ricordato i 15 milioni di euro stanziati per iniziative come l’etichetta dei prodotti ittici o la creazione di barriere protettive contro la pesca e lo strascico, ed ha parlato anche dell’ipotesi di realizzazione di un “piano regolatore del mare” che permetta una più equilibrata politica di sviluppo ed un salto di qualità nella gestione del settore. Ha quindi sottolineato la necessità di valorizzare la pesca costiera locale, con nuovi modelli di gestione orientati allo sviluppo della pesca responsabile ed ha indicato nei “distretti della pesca” le strutture più adatte per svolgere un ruolo positivo nella creazione di politiche di conversione dell’attività di pesca per garantire la possibilità di soddisfare la domanda crescente di prodotto senza incrementare lo sforzo di pesca.

Per Bassolino, però, “è ora molto importante che i nostri sforzi vadano avanti in un rapporto di collaborazione con gli altri Paesi del Mediterraneo. È il mare che appartiene a tutti – ha precisato – ed in quest’ottica quanto più riusciremo ad unire i nostri sforzi, tanto migliore potrà essere la situazione”. “Aggiungo anche – ha concluso Bassolino – che se diventerà più florida la pesca in tanti altri Paesi del Mediterraneo, questo darà un importante contributo alla loro crescita economica. E se questo avverrà, diverrà anche meno forte la spinta all’immigrazione verso l’Occidente. Siamo quindi tutti mossi da un comune interesse a rafforzare in fattori di sviluppo del settore e ad integrare i nostri sforzi in questo senso”.