La Sofferenza e la Speranza in una mostra a Santa Chiara

 

Napoli, 10 dicembre 1995.

Lungo le sponde di un mare che unisce e separa nella città di Napoli, risvegliata dalle speranze di rinnovamento, la Fondazione Laboratorio Mediterraneo ed il Centro Francescano di Cultura “Oltre il Chiostro”, nel comune programma di attività “Oltre il Chiostro, al di là del mare”, operano per avvicinare genti e nazioni, per contrastare l’ignoranza che crea barriere, per costruire insieme la pace.

In un momento in cui i conflitti regionali e le migrazioni, provocati dalle sperequazioni economiche e demografiche, frantumano quella che fu “culla di civiltà” ed alimentano odi e paure, è importante non dimenticare.

La mostra fotografica permanente “Sofferenza e speranza” vuole spingere a non dimenticare il dolore perché tutti si impegnino a salvaguardare e rafforzare la pace evitando inutili barbarie contro vittime innocenti.

 

La Fondazione Laboratorio Mediterraneo  in collaborazione con il Centro Francescano di Cultura “Oltre il Chiostro” inaugura una mostra fotografica permanente dei grandi fotografi di guerra sulla “Sofferenza e speranza”.

 

Ecco i fotografi presenti che costituiranno il Museo Fotografico permanente presso la Sede centrale della Fondazione:

 

Museo Fotografico Permanente

 

“Sofferenza e speranza”

 

Immagini di:

 

Gin Angri

Isabella Balena

Romano Cagnoni

Francesco Paolo Cito

Francesco Costanzo

Tano D’AMICO

Luciano Ferrara

SERGIO FERRARIS

MAX FERRERO

DINO FRACCHIA

MAKI GALIMBERTI

PAOLO PELLEGRIN

MAURO PILONE

ALBERTO RAMELLA

IVO SAGLIETTI

ROBERTO SCHIRER

PAOLO SICCARDI

MAURO SIOLI

 

 

Curatore della Mostra: Alberto Ramella

Coordinatore delle immagine della Fondazione Laboratorio Mediterraneo

 

 

Di seguito uno degli articoli comparsi sulla stampa:

 

 

 

 

 

“IL MATTINO”

12 dicembre 1995

 

 

Tante fotografie per non dimenticare orrori e sofferenze

di un lungo calvario

 

di Pasquale Esposito

 

Napoli. Non dimenticare la guerra ed i suoi orrori, anche perché il dopoguerra, con la pace raggiunta, può essere più duro della guerra stessa: l’ambasciatore di Bosnia a Roma, Vlatko Kraljevic, ha manifestato questo timore inaugurando ieri mattina alla mostra d’Oltremare, nell’ambito di “Futuroremoto” , la mostra fotografica di Alberto Ramella dedicata al tema “Cibo e guerra”. Trenta immagini-documento di grande forza espressiva che testimoniano le crudeltà d’una lunga sofferenza che ha colpito le popolazioni ex jugoslave. Le immagini di Ramella fanno parte di un lungo reportage che correda anche il libro che Predrag Matvejevic’ ha dedicato al dramma che si è consumato al di là dell’Adriatico (“Ex Jugoslavia. Diario di una guerra”), bellissime pagine anticipate dal nostro giornale, edite da Magma e dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo. Con l’ambasciatore c’erano sia Matvejevic’ che Michele Capasso, presidente della Fondazione, che sabato sera alla sala “Maria Cristina” (Santa Chiara) ha organizzato la presentazione nazionale del libro di Matvejevic’, alla presenza appunto di Kraljevic, e in assenza d’un rappresentante ufficiale del Comune, come i doveri di protocollo avrebbero imposto. Kraljevic, Matvejevic’ e Capasso (insignito della cittadinanza onoraria della Bosnia) ieri mattina, prima di “Futuroremoto” (dove hanno ricevuto il saluto del presidente dell’Idis, Vittorio Silvestrini, hanno inaugurato un’altra mostra fotografica sui disastri della guerra nel mondo (“Sofferenze e speranza” sempre a S. Chiara – Museo dell’Opera). In serata, infine, a conclusione di questa serie di manifestazioni, ancora a S. Chiara, il soprano Ljiljana Molnar-Talaijc, nota artista di origine bosniaco-croata, ha tenuto un applaudito concerto.