APPELLO DA NAPOLI PER IL
MEDITERRANEO
Tante bottiglie sono state gettate in mare, ma i loro
messaggi non hanno mai raggiunto i destinatari.
Riuniti dal Laboratorio Mediterraneo nella sede
dell'Istituto Italiano di Studi filosofici, in una delle capitali del
Mediterraneo, Napoli, dobbiamo ancora una volta mettere sul' avviso le
istituzioni di potere e risvegliare le coscienze.
Il nostro mare ha un nuovo appuntamento con la storia: le
fratture sono numerose, le differenze di ricchezza sono crescenti, le tensioni
aumentano e queste tendenze si stanno aggravando. Le scelte politiche che
investono il Mediterraneo sono lontane dall'essere all'altezza delle poste in
gioco. La frontiera, la paura, il ripiegamento sembrano a qualcuno
ineluttabili.
Il disfattismo, la rinuncia ci portano in un vicolo cieco.
Lo scontro sul Mediterraneo non è una fatalità. Un partenariato vero è una
necessità. Non servono più gli accordi di circostanza, le cooperazioni fittizie
ed effimere che nel passato si sono dimostrate illusorie.
Il Mediterraneo è ben più di un mercato o una semplice zona
di libero scambio, come si ha troppo la tendenza a considerare. Non è neppure
un museo. E' luogo vivo di creazione. Piuttosto che deplorare 1' alternarsi
delle forze di rifiuto e di esclusione dobbiamo sostenere in modo sostanziale e
continuo le forze di progetto, apertura e creazione.
Da questo punto di vista resta tutto da fare. Non è con
l'inerzia e con le promesse vane che riusciremo a costruire un progetto
mediterraneo ambizioso e credibile.
Intendiamo con questo appello contribuire a stabilire un nuovo rapporto di fiducia tra le due rive del Mediterraneo, a definire gli interessi convergenti e a favorire le manifestazioni di una visione del mondo condivisa.