PREDRAG MATVEJEVIC

Napoli, novembre.. 1995

 

«Non è davvero possibile considerare il Mediterraneo come un insieme coerente senza tener conto delle fratture che lo dividono, dei conflitti che lo lacerano: la Palestina, il Libano, Cipro, il Maghreb, l'ex-Jugoslavia? Il nostro mare sembra votato al destino di un "mondo di ex".

Si costruisce l'Unione europea senza riferimenti al Mediterraneo: un'Europa separata dalla «culla dell'Europa». Come se si volesse formare una persona privandola della sua infanzia o della sua adolescenza! Se ne danno spiegazioni banali e ripetitive che non riescono a convincere coloro ai quali sono indirizzate. I criteri con i quali il Nord osserva il presente e l'avvenire del Mediterraneo raramente si accordano con quelli del Sud. Le decisioni relative alla sorte del Mediterraneo sono in generale assunte fuori del Mediterraneo stesso o, comunque, senza la sua partecipazione.Questo genera frustrazioni e fantasmi.

La proposta di una convivenza (questo termine mi sembra più appropriato di quello di convivialità), proclamata a più riprese e consistente nella realizzazione di regioni multietniche o plurinazionali, territori dove s’incrociano e si mescolano varie culture e religioni diverse, ha subito sotto i nostri occhi un crudele insuccesso. Non credo sia per caso che proprio in luoghi come il Libano o la Bosnia-Erzegovina si perpetuino guerre tanto implacabili quanto ostinate. Potremo fermare o impedire nuove divisioni "in ogni punto, da Oriente a Occidente"? Quando, come? Sono domande che restano senza risposta. E questo dice l'urgenza di porle e di rifletterci, in un momento decisivo della storia europea e di modificazione. Delle relazioni su scala mondiale.

La Fondazione Laboratorio Mediterraneo si propone di elaborare risposte a questi interrogativi. L'obiettivo principale è stimolare il dialogo, la comunicazione e il rispetto tra le differenze di spazi, interessi e culture. Ciò nascerà dalla volontà di partecipazione d’istituzioni, associazioni, soggetti sociali e singoli cittadini del Mediterraneo, consapevoli dell'importanza e della necessità di un progetto unificante».