ADOLFO OMODEO

NAPOLI OTTOBRE 1943

In questa guerra è avvenuto che, per consonanze ideali e forme di civiltà profondamente condivise, in molte nazioni lo spirito pubblico ha parteggiato per la causa avversa a quella ufficialmente assunta dai governi... Senza piena coscienza, la lotta ha assunto un aspetto di guerra civile, proprio perché 1'Europa, è oramai, livellata.in una comune, civiltà.

Ora l'esperienza di questa guerra sta operando in vastissime zone di Europa la dissoluzione dei nazionalismi e rende possibile un ritorno ai concetti di nazionalità e di patria adattabili ad una soluzione federale d'Europa, come salvaguardia contro il ritorno di nuove guerre mondiali e trasformazioni dell'equilibrio instabile del continente europeo in un equilibrio stabile, che solo può consentire la rimarginazione delle tremende ferite... Se si lascia sfuggire questo momento propizio di avviare gli spiriti ad una soluzione equa, che cancelli le tracce della "guerra civile europea"... è prevedibile un lento e tetro processo di fermentazione di nazionalismi esasperati, prologo di future guerre, invece della formazione della patria europea... La forma federale deve coraggiosamente includere la limitazione delle sovranità perché ogni sinedrio meramente diplomatico di stati sovrani include un fermento di guerra: come le amfizionie greche, la vecchia dieta polacca, la dieta germanica e, purtroppo, la Società delle nazioni... In un'economia livellata per tutto il territorio europeo si ritroverà la solidarietà per conservare il primato del continente nel mondo... Dato il carattere di lotta civile assunto dall'odierna guerra, la pace deve insieme consolidare l'unione delle forze vincitrici e pacificare le nazioni vinte con un processo analogo a quello con cui l'America dopo la guerra di secessione costituì l'unità federale. Questo è l'unico modo di salvare all'Europa e all'America la posizione dirigente nel mondo. Tale direzione con questa seconda guerra mondiale è stata gravemente compromessa: sarebbe irrimediabilmente perduta se nel corso di un paio di generazioni ne divampasse una terza...

Oggi gli italiani che meditano sul destino della loro terra e su quello dell'Europa si trovano nella stessa posizione dei padri loro, che fra il '59 e il '60 si trovarono pronti a rinunziare alla piccola patria, che era o il Regno Subalpino o quello delle Due Sicilie o il Gran Ducato di Toscana, per la patria italiana. Oggi gli italiani - negli strati migliori - sono pronti alla dilatazione del loro cuore e delle loro passioni in una patria europea....