Cento sindaci del Mediterraneo: “insieme per salvare il Mare Nostro”

 

 

La Fondazione Laboratorio Mediterraneo ha partecipato e collaborato alla Conferenza “MEDITERRANEAN LOCAL AGENDA 21” promossa dal Comune di Roma ed organizzata dall’Ecomed e dall’Iclei.

Due giorni di lavoro e pianificazione quelli che, il 23 e 24 novembre 1995,  in Campidoglio, vedono attivi partecipanti ben 115 fra sindaci, vicesindaci e rappresentanti di altrettante città del Mediterraneo, nell’ambito della Conferenza Internazionale “Mediterranean Local Agenda 21”.

Promossa dai Sindaci di Roma e di Barcellona, dall’International Council for Local Environmental Initiatives (ICLEI) ed organizzata da Ecomed (Agenzia per lo Sviluppo Sostenibile del Mediterraneo) l’iniziativa coinvolge amministratori di Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Israele, Libano, Autorità Palestinese, Turchia, Cipro, Malta, Grecia, Bosnia, Slovenia, Montenegro, Albania, Croazia, Francia, Spagna, Portogallo, Italia. Tra gli altri, è presente anche il Sindaco di Sarajevo, la cittadina balcanica che da qualche giorno guarda con rinnovata fiducia al futuro.

L’incontro di Roma vuole essere l’occasione per elaborare, da parte dei sindaci, un documento comune da presentare alla Conferenza Governativa Euromediterranea, prevista per il 27 ed il 28 novembre a Barcellona, nel corso della quale l’Unione Europea definirà la sua politica di intervento nel bacino del Mediterraneo e di cooperazione con gli Stati rivieraschi non membri, e varerà un primo programma di interventi di circa 10.000 miliardi per il periodo 1995/1999.

I Sindaci riuniti a Roma chiedono innanzitutto un più efficace impegno per coniugare sviluppo economico e tutela dell’ambiente ed invocano il riconoscimento di maggiori poteri, soprattutto nel definire ed applicare gli accordi che scaturiranno dalla Conferenza Euromediterranea.

Nella prosecuzione dei lavori sono state inoltre definite politiche ambientali comuni per la gestione dell’acqua, dell’energia e dei rifiuti e saranno poste le basi per l’elaborazione dell’Agenda Locale 21.

Un’iniziativa, quest’ultima, che ambisce a divenire il principale strumento per la pianificazione a livello locale delle strategie di sviluppo sostenibile, di cui le Autorità locali dovranno dotarsi entro il 1996, così come espressamente richiesto dai Governi riuniti a Rio de Janeiro, in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e Sviluppo nel 1992.

Il Rapporto sullo Stato del Mediterraneo, recentemente pubblicato da ECOMED (l’Agenzia per lo Sviluppo Sostenibile del Mediterraneo), pur mettendo in evidenza il forte stato di degrado del Mare Nostrum, ha sottolineato che vi sono le condizione per una inversione di tendenza.

Non di secondo piano l’impegno dimostrato dai Sindaci delle città che si affacciano sul bacino: il Rapporto ha sottolineato come le città sono i luoghi dove ha origine la maggior parte dei problemi ambientali che affliggono il Mediterraneo (nel 2025, l’81% dei suoi abitanti vivrà nelle aree urbane; già oggi ben 10 aree urbane superano i due milioni di abitanti; il Cairo con oltre otto milioni, è tra le cinquanta megalopoli mondiali), ma sono allo stesso tempo anche i centri dove viene affrontato con maggiore impegno il compito di ricercare soluzioni a questi problemi.

La Fondazione Laboratorio Mediterraneo prosegue nel suo impegno a favore delle “Città del Mediterraneo”: dopo la Conferenza di Barcellona del marzo 1995, questo appuntamento è ancor più significativo e rafforza le proposte presentate alla Conferenza “Il Mediterraneo e l’Europa” e, poi, alla Conferenza euromediterranea di Barcellona.

 

 

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