“LA REPUBBLICA”

 

16 Novembre 1996

 

Inaugurato il centro congressi della Mostra d’Oltremare. Nasce la Fondazione “Italiani nel mondo”

Napoli punta sull’export

Pronta nel 2000 la banca dati sull’emigrazione

 

di Paolo Russo

 

Tre anni e mezzo. Da oggi fino al Duemila, per riempire una banca dati . Cinque appuntamenti e altrettante tappe intermedie per raccoglierli e analizzarli. Il progetto è una sfida, una ricerca minuziosa, un’eredità preziosa, fatta di numeri e statistiche, da affidare al terzo Millennio. Occorrono anni per la prima radiografia mondiale dei flussi migratori, ma tutto è scadenzato per arrivare al Duemila con la più aggiornata banca dati sull’emigrazione. Il convegno che ieri ha inaugurato il nuovo centro congressi della Mostra d’Oltremare ha fissato tempi ed obiettivi: sarà costituita a Napoli la Fondazione “Italiani nel mondo”, insieme ad un moderno e sofisticato Centro documentazione multimediale. Cinquant’anni fa era una scadenza che la “Mostra delle terre d’Oltremare”, che dette nome al complesso architettonico sorto nel ’40 a Fuorigrotta. Ora un restauro e un convegno rilanciano la struttura e la scommessa: accanto allo studio sui flussi migratori, tante altre iniziative faranno di Napoli la capitale degli italiani all’estero.

ELLIS Island al molo Angioino. È un’idea, e il sindaco Bassolino l’ha lanciata aprendo i lavori del convegno. Un’isola-museo, come quella nella baia di New York, per raccogliere tutte le testimonianze delle varie fasi di un secolo di emigrazione. Foto, documenti, oggetti, ricostruzione degli spazi e delle storie che venivano chiuse allora con lo spago in valigie di cartone: “Lavoreremo in stretta collaborazione con la Fondazione e il centro di Documentazione. Un museo-ha spiegato-sarebbe un polo di grande interesse scientifico e turistico al centro del Mediterraneo”. La prima giornata del convegno sul “Progetto italiani nel Mondo” ha registrato anche gli interventi dell’arcivescovo Michele Giordano, del presidente della regione Antonio Rastrelli, del prefetto Achille Catalani e un messaggio inviato dal sottosegretario al ministero degli Affari Esteri Piero Fassino, con cui si annuncia che il Governo “è favorevole all’esercizio in loco del diritto di voto per i cittadini italiani all’estero”. Ai lavori partecipa anche un emigrante doc, Sergio Marchi, ministro dell’Ambiente in Canada. Le Cento Italie che vivono all’estero, i flussi migratori, i numeri delle ultime statistiche: dai giorni dell’Unità fino agli anni ’70, e Napoli è tra le città che hanno dato il maggior contributo, sono state fondate comunità all’estero formate da circa 40 milioni di italiani. Alle soglie del Duemila i flussi diventano soprattutto economici, al punto che si fiuta l’affare. È il catodi alcune grandi aziende alimentari, come Barilla, Fabbri, Ali, e Kimbo che hanno stretto un’alleanza per fare emigrare una joint-venture. Bologna, Ferrara, e Napoli: nasceranno qui per poi espatriare seguendo gli emigranti le catene in franchaising dei locali “Paradiso di stelle”. Arredamento pop, stile anni ’60, e per rispondere ai fast-food , ecco italianissimi cappuccini e caffè. Tra vecchie foto ingiallite e moderni computer per individuare gli avi emigranti, parte l’operazione… caffè napoletano nel mondo.