di Tullio De Simone
“Italiani nel Mondo”, quattro
anni, da oggi al duemila, per radiografare la presenza dei nostri connazionali
all’estero tra eventi mondiali e appuntamenti culturali. E questo, in sintesi,
l’obiettivo postosi dal convegno internazionale organizzato dalla Mostra
d’Oltremare in collaborazione con il Comune di Napoli e la Regione Campania e
coinciso, ieri mattina, con l’inaugurazione del Centro Congressuale Mediterraneo
dell’Ente Mostra, alla quale hanno partecipato il presidente della Regione
Campania, Rastrelli, il vicepresidente della Provincia, Armato, il sindaco
Bassolino (che ha lanciato l’idea di “una grande mostra e di un museo
dell’emigrazione, fissando un obiettivo: recuperare gran parte dei nostri
“cervelli” emigrati – in una sorta di “ritorno dei bastimenti” – e i luoghi più
simbolici della città”), S.E. Arcivescovo di Napoli, Giordano, il prefetto e il
questore, il presidente della Camera di Commercio, Magliano, nonché il rettore
dell’Università, Tessitore, l’europarlamentare Azzolini, il presidente
dell’istituto Studi Filosofici, Marotta, gli assessori Fasano, Tecce e
Incostante, oltre allo stesso presidente dell’Ente Mostra, Giulio Albano e i
vertici militari dei comandi territoriali dell’Arma e dell’Aeronautica. Al
convegno che si concluderà domani, prendono parte rappresentanti di Governo ed
esperti dei fenomeni dell’emigrazione e dell’economia. La manifestazione segna
la prima tappa del progetto realizzato dalla Mostra e che si pone come finalità
la costruzione di una banca dati entro il Duemila. “Le cifre sul fenomeno
emigrazione - ha spiegato Albano - sono
approssimative perché ferme all’ultimo decennio. Di qui la nostra iniziativa
volta anche a valorizzare il lavoro e la creatività dei nostri connazionali
all’estero”. Il tutto mirato anche a verificare la fattibilità degli altri
eventi programmati: le mostre del Lavoro italiano nel mondo nel ’97 e ’98, e il
Forum conclusivo del Duemila con l’assegnazione del Premio Italia ai suoi figli
migliori.