KHALED FOUAD ALLAM
Concordo perfettamente con il collega Abdellatif Laâbi che nel suo
intervento ha ribadito la necessità di uscire dall'Olimpo, dalla chiusura
etica, egoistica, razionale. Quando leggo altri scrittori che appartengono alla
mia cultura non vedo solo I'arabo o il musulmano, ma vedo la poesia, quando
leggo gli scrittori francesi non leggo la Francia o I'Europa, leggo la poesia.
La necessità, nonostante il criterio di identità specifica attraverso 1'uso di
una o più lingue, di appartenere a un contesto geopolitico preciso,la necessità
che diventa supporto di una costruzione dell'universale. In questo senso, c'è
tutto un lavoro intellettuale, direi di decostruzione epistemologica - nel
quale la letteratura araba maghrebina non è chiusa - attraverso questo prisma
non solo delle identità etnico-linguistiche, ma anche delle questioni del
fondamentalismo, del radicalismo, della politica, etc. Bisogna andare a
ricostruire questo universalismo. Credo che sia un lavoro di educazione e di
costruzione di un nuovo approccio nei confronti del Sud del Mediterraneo.