“LA REPUBBLICA”

 

25 Maggio 1996

 

 

Gli intellettuali a Palazzo ducale

L’Europa si unisce anche con un po’ di filosofia

 

di Armando Besio

 

Abbiamo scelto Genova “perché qui aleggia lo spirito di Mazzini e della Resistenza”. E perché in un periodo come questo, minacciato dal secessionismo leghista, “Napoli e Genova insieme possono lanciare un forte messaggio di identità nazionale nel contesto dell’unità politica europea”.

Gerardo Marotta, Presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli (ha una sede anche in Liguria, al Castello Lo Faro di Santa Margherita, crocevia di prestigiosi seminari) spiega così la scelta di Palazzo Ducale per il convegno su “I Compiti degli Intellettuali nell’Europa di Oggi”. Ne discutono filosofi e letterati di otto nazioni. Alcuni sono nomi celebri anche presso i non specialisti: Predrag Matvejevic’, Remo Bodei, Tomàs Maldonado, Emanuele Severino. È un’occasione preziosa per ascoltarli dal vivo, perduta dagli adulti (pochissimi in sala, ieri mattina, all’avvio del convegno) ma colta al volo da alcuni insegnanti genovesi. Ecco, tra gli altri, Peppino Orlando, l’ex leader del dissenso cattolico, che ha accompagnato al Ducale la sua terza F del Liceo Classico Mazzini. “Per un giorno – spiega Orlando – ho voluto liberare i ragazzi dalla galera della scuola”. Ne è valsa la pena.

“Alcuni dei principali paesi europei, Germania in testa, hanno tolto l’insegnamento della filosofia dalle scuole superiori”, lamenta Marotta. “Le classi dirigenti europee – incalza – sono senz’anima e senza vita”. Si discute fin troppo dell’unità monetaria, finanziaria, commerciale, e troppo poco dell’obiettivo più importante, l’unità politica e culturale. “Sugli uomini di cultura europea grava una grande responsabilità”, insiste Marotta. “Senza la filosofia – avverte – non si può formare una nuova classe dirigente”. Conclude citando Erasmo da Rotterdam: “Un governo civile non può accontentarsi della sola moneta sonante”.

Ieri, le prime due sessioni del convegno, dedicate a “L’intellettuale e la verità” (De Ventos, Mertens, Severino, Webb) e “L’intellettuale e la cultura europea” (Sattler, Sperna, Weiland, Koutovik). Oggi alle 9 terza sessione, “L’intellettuale e la storia” (Bodei, Cassani, Traverso, Maresca), alle 15:30 quarta e ultima sessione, “L’intellettuale e il potere” (Haarschen, Maldonado, Matvejevic’, Portelli). Alle 18:30 tavola rotonda conclusiva, moderata da Biagio De Giovanni.