domenica 5 maggio 2002.


 
     


La signora Franca si compiace
«Il marito l’ho scelto bene»



TRIESTE - Vestito blu, camicia candida, cravatta bordeaux a pallini bianchi. Carlo Azeglio Ciampi parla davanti ai vertici e ai dipendenti del Piccolo. Le sue parole sono chiare, scandite con fermezza pacata e senza esitazione. Pochi passi più in là, come sempre, c’è lei, la signora Franca. Che lo guarda con l’affetto di una vita a due iniziata nei lontani anni dell’Università. Basta osservarla e la battuta che pronuncerà qualche minuto dopo, chiacchierando lontano dai discorsi ufficiali, appare davvero scontata: «Eh sì, ho avuto buon occhio nello scegliermi il marito. Lo dico sempre alle mie nipotine: occorre avere buon occhio, sennò sono zaini che ti devi trascinare tu per tutta la vita...»
Collana e orecchini di perle maxi su tailleur beige rigato e pettinatura inappuntabile, assieme a Carlo Azeglio Franca Ciampi gira tra le scrivanie elargendo commenti e battute. Aderenti al contesto, naturalmente: così davanti ai giornalisti arrivati in redazione ad attendere il Presidente alle 9 del mattino - praticamente l’alba, per la categoria - scherza con un «Vi facciamo fare delle levatacce, eh?» E le piace giocare al ribasso con chi la segue block notes alla mano: «Oh, non so quale risultato ne potrà trarre...»
Ancora qualche battuta su figli, nipoti e famiglia e via, di nuovo a bordo dell’auto blu, verso un’altra tappa della intensissima tre giorni in Friuli Venezia Giulia. Il Capo dello Stato accanto a lei saluta, sorride, commenta. I giornalisti gli chiedono ancora una battuta. Ma a quel punto si trovano davanti la signora Franca: «Eh no, adesso basta, sono giorni che non fa altro che parlare. Insomma, anche lui è un essere umano...»

 
     
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