Fondazione
Laboratorio Mediterraneo
Cineteca
del Comune di Bologna
Mostra
Internazionale del Cinema Libero
PROGRAMMA
Shabăb imraa (La giovinezza di una donna)
1956, v.o.,
sott. ingl., 35mm, 125’
Un giovane campagnolo va
in città per terminare i propri studi. S’imbatte in
un’affascinante e gelosa locatrice che si invaghisce di lui.
Lunedì 16/12 ore 15.30
Al futūwa (Il picchiatore)
1957, v.o., sott. fr., 35mm,115’
Un campagnolo proveniente dal Said arriva al Cairo e
lavora al mercato dove riesce ad opporsi al padrone e a prenderne il posto.
Anâ hurrâ (Cerco la mia libertà)
1958, v.o., sott. fr., 35mm, 115’
Il film segue
le vicissitudini di una giovane donna desiderosa di liberarsi dalle catene
della società tradizionalista, ma che finisce con l’innamorarsi di Abbas , un
giornalista nazionalista.
Bayna al-samā wa
al-ard (Tra
cielo e terra)
1959, v.o., sott. ingl.,
35mm, 115’
Dodici persone
di età e status diversi restano
bloccati in un ascensore. Si creano situazioni e reazioni molto diverse e
singolari in ciascun personaggio.
Al-qāhira
thalāthin (Il cairo 1930)
1966,
v.o., sott. fr., 35mm, 135’
Il destino di tre studenti
nell’Egitto degli anni ‘30. Una bella ragazza è costretta a prostituirsi per
combattere la povertà. Innamorata di uno studente vicino di casa, è corteggiata
da un suo compagno di studi, convinto che il denaro abbia un potere enorme
sulla gente.
Lunedì 30/12 ore
15.30
Al-qadiyya 68 (Il processo 68)
1968, v.o., sott. fr., 35mm, 115’
Il film tratta
di un caso di ingiustizia sociale. Un caso giudiziario, il numero 68, trattato
da giudici e avvocati con leggerezza, dato che si tratta di povera gente.
Giovedì 2/1 ore 16.00
Al wahch (Il mostro)
1953, v.o., sott. fr., 35mm, 115’
Nell’Alto Egitto un oscuro
personaggio, per potenziare il proprio dominio, brucia il raccolto dei
contadini per obbligarli a cedergli, in cambio di pochi soldi, il terreno.
Inattaccabile per i suoi legami con i potenti, si ritroverà contro tutta la
popolazione, stanca dei soprusi.
Venerdi 3/1 ore 16.00
Al saqqa mat (Il portatore d’acqua è morto)
1977, v.o., sott. fr., Beta SP, 110’
Due uomini
completamente differenti: uno pensa solo a morire, avendo perso la moglie da
vent’anni; l’altro, invece, cerca di prendere in ogni istante il meglio della
vita. Il film racconta il loro incontro.
Salah Abou Seif è senza dubbio uno
dei più autorevoli e rappresentativi registi del cinema egiziano.
Ha esordito
nel 1940 ed ha realizzato ben quarantuno lungometraggi, alcuni dei quali sono
ritenuti capolavori del cinema arabo.
Abou Seif
è considerato il cineasta che meglio ha rappresentato la società egiziana negli
anni Cinquanta e Sessanta, cogliendone le trasformazioni e facendo vivere le
forme più originali della sua cultura.
Collaboratore
abituale del Nobel per la letteratura Naguib Mahfuz, Abou Seif ha descritto con
estrema sensibilità i caratteri dell’uomo egiziano, che ha colto sia nei
momenti di vita quotidiana, sia nella sua partecipazione ai grandi avvenimenti
che hanno segnato la Storia del Paese nel secolo scorso.
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I film sono in versione originale con
sottotitoli in inglese o francese e verranno tradotti simultaneamente. Essi
sono stati concessi dalla Cineteca dell'Egyptian Film Center (Cairo) e dalla
collezione privata di Jean-Marie Bonassus (Parigi).
Si ringrazia per la collaborazione il Ministero
Egiziano della Cultura – Cento Cinematografico Egiziano (Cairo) e l’Accademia
d’Egitto (Roma).
Il progetto CINEMAMED è cofinanziato dal
programma MEDA dell’Unione Europea.
Le opinioni espresse nel presente documento non
rispecchiano necessariamente la posizione dell’Unione Europea o dei suoi Stati
membri.
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cinemamed.euromedi.org