L’intervista con il Direttore della nuova Bibliotheca Alexandrina Ismaïl Séragueddine

 

 

Che cos’è la Bibliotheca Alexandrina?

Si tratta di un vero e proprio complesso culturale. La Biblioteca conta più di 8 milioni di libri, 3 musei, 6 sale di esposizioni temporanee, 2 esposizioni permanenti, 5 istituti di ricerca, un centro Internet, un Planetarium e un Palazzo Congressi.

 

Qual è il suo valore simbolico?

È un luogo che rappresenta, oggi, una finestra sul Mondo ed una porta aperta sull’Egitto, che spinge ad approfondire l’appartenenza dell’individuo al proprio Paese prima di inserirsi nel quadro più ampio della cultura mondiale. L’attenzione non è solo rivolta alla Biblioteca d’Alessandria, ma alla città stessa e all’Egitto in generale e viene poi focalizzata anche sul mondo arabo, sul Mediterraneo e sull’Africa per poi estendere l’interesse al resto del Mondo. Questa la dimensione geografica; ma vi è anche una gerarchia tematica: l’etica, le scienze, la tecnologia, le scienze umane, la letteratura, la critica, la storia, le nuove conoscenze del mondo numerico, le arti, l’architettura, la musica, il cinema, fino ad inoltrarsi nei temi dello sviluppo, del problema della carenza di acqua, del ruolo della donna nelle società moderne.

 

Qual è la struttura della Biblioteca?

Per implementare questa nuova “visione” è stata creata una struttura legislativa apposita che si basa sulla Legge n°1 del 2001, che rende la Bibliotheca Alexandrina una persona giuridica autonoma collegata direttamente al Presidente della Repubblica. La Legge da al Presidente il potere di determinare il modo in cui la Biblioteca e gli istituti affiliati devono essere governati. La Struttura Governativa è stata articolata in tre organi principali con il Decreto Presidenziale n°76 del 2001: vi è il Consiglio d’Onore presieduto dallo stesso Presidente della Repubblica e che include numerose personalità internazionali tra cui il Presidente Francese e la Regina di Spagna, il Consiglio d’Amministrazione presieduto dalla signora Suzanne Mubarak e che include personalità egiziane e non e un Direttore  scelto dal Consiglio d’Amministrazione.

 

E la censura religiosa?

Tale struttura interna serve principalmente a sottrarre la Biblioteca dall’ondata censoria scatenata dalle autorità religiose del Paese. Circa il 50% dei libri della Biblioteca sono in lingua araba. Ma tale percentuale non è rappresentativa della conoscenza umana. In realtà, se si fa una comparazione tra la produzione umana in termini di conoscenze tra la lingua araba e le altre lingue, è chiaro che la percentuale araba non sarà mai molto alta. Di conseguenza, abbiamo rifiutato di applicare un sistema di percentuali. Cerchiamo piuttosto di prendere in considerazione le esigenze dei nostri lettori, privilegiando i temi che possono interessarli sia essi in arabo o in altre lingue. In più assicuriamo l’aggiornamento delle ricerche e delle pubblicazioni seguendo l’attualità scientifica e culturale delle diverse civiltà nella loro globalità.

 

Che ruolo hanno le nuove tecnologie?

Per realizzare tutto il suo programma la Biblioteca è stata provvista di un archivio Internet che comprende più di 10.000 milioni di pagine virtuali alle quali si aggiungono milioni di nuove pagine ogni giorno. Ed è proprio partendo da questa struttura tecnica che si snoda la missione culturale intrapresa dalla nuova Bibliotheca Alexandrina: promuovere conoscenze e culture e, contestualmente, la pace.