On. Enzo Ghigo
Presidente della Regione Piemonte
Desidero rivolgere un saluto a tutti voi e, inoltre, un
particolare ringraziamento alla Regione Campania che ci ospita e alla
Fondazione Laboratorio Mediterraneo che ha organizzato questo Forum: Fondazione
con cui la Regione Piemonte intrattiene rapporti costanti e le cui attività
sono seguite con particolare dedizione.
Credo che ad alcuni di voi verrà da domandarsi perché una
Regione come il Piemonte, che dal punto di vista geografico non ha nessun
contatto con il mare, sia interessata e voglia partecipare fattivamente a
questo progetto del Mediterraneo: le motivazioni sono varie e tenterò
brevemente di spiegarle. È indubbio che la nostra sia una regione
geograficamente un po' decentrata rispetto al territorio nazionale, ma centrale
nel contesto della geografia europea; questa opportunità che la geografia ci
offre ci porta a dover assumere, e lo facciamo con coscienza e con volontà, un
ruolo di collegamento tra il nord e il sud dell'Europa. Assumendoci tale
compito, abbiamo intenzione di essere una regione protagonista nelle politiche
di sviluppo del Mediterraneo e questo deve avvenire attraverso una
concertazione a livello di Stati nazionali. Infatti oggi osserviamo che lo
sviluppo e l'integrazione europea sembrano indirizzarsi maggiormente verso i
paesi dell'est verso cui, naturalmente, abbiamo la massima disponibilità, ma,
d'altra parte, questo sembra far dimenticare i progetti e le politiche relative
al Mediterraneo.
In questo senso la geopolitica si realizza attraverso delle
azioni concrete e cito, una per tutte, lo sviluppo delle comunicazioni e dei
trasporti. Quando parliamo del corridoio 5, pensiamo chiaramente al
collegamento ferroviario tra Barcellona-Marsiglia-Lione, Lione-Torino-Genova e
poi alla linea da Torino verso est, Trieste e Lubiana. Ci riferiamo dunque ad
un intervento di tipo geopolitico che costituisca un elemento catalizzatore
della politica di integrazione perché è ovvio che se la Comunità Europea
privilegia lo sviluppo ed il trasporto, soprattutto marittimo, nel bacino del
nord — ad esempio Rotterdam piuttosto che Anversa — e non invece lo sviluppo
infrastrutturale nel sud dell'Europa, dal punto di vista politico europeo
questa scelta è chiaramente un grave errore, un errore che noi tenteremo di
evitare richiamandoci alla sensibilità europea affinché potenzi, anche nel
bacino del Mediterraneo, una politica di sviluppo delle infrastrutture.
L'altro tema che mi permetto di sottoporre alla vostra
attenzione è quello dell'immigrazione. È indubbio che il problema
dell'immigrazione in Italia è un problema che il nostro Stato sta valutando e
affrontando attraverso l'emanazione di specifiche leggi, ma che non ha ancora
ricevuto risposte esaurienti. E mi ricollego alle parole che questa mattina ha
detto il Sindaco Bassolino citando i sentimenti della popolazione della città
di Napoli, non solo la tolleranza, ma la disponibilità all'integrazione
razziale ebbene, questi sentimenti, mi permetto di sostenere, non sono solo
della gente di Napoli, ma anche della gente del Piemonte. Noi siamo una regione
che nei confronti di queste problematiche ha dimostrato una vocazione
mediterranea e una sensibile capacità d'integrazione multirazziale di
conseguenza riteniamo che questo processo debba avvenire attraverso uno
sviluppo particolare di sinergie tra i paesi del Mediterraneo ed il Piemonte.
D'altro canto, la nostra regione ha la fortuna di essere una
regione particolarmente predisposta alla formazione professionale ed è indubbio
che uno dei percorsi principali di integrazione è proprio quello della
formazione, cioè veicolare il nostro stato di formazione nei vari settori,
anche in quei paesi del bacino del Mediterraneo che non hanno ancora raggiunto
gli stessi livelli. Voglio citare, uno per tutti, il Bureau International du
Travail che ha sede a Torino, considerato un fiore all'occhiello della nostra
città ed emblema della volontà del nostro territorio di sviluppare i processi
di integrazione. Attraverso questi meccanismi, che riteniamo essere meccanismi
di integrazione fortissimi, si rende possibile non solo lo scambio culturale,
ma il trasferimento di formazione a paesi che devono necessariamente, nel corso
dei prossimi anni, rappresentare un elemento di più stretto confronto sia dal
punto di vista economico ma, soprattutto, dal punto di vista sociale.
Quindi la regione Piemonte, pur non avendo sbocchi sul mare
e neanche una tradizione in questo senso, potendo contare sulla propria
vocazione e sulla tolleranza, si dichiara disponibile a favorire tale
integrazione. Concludo questo mio breve intervento citando una bellissima
affermazione fatta questa mattina dal commissario Monti nel suo intervento: noi
dobbiamo pensare europeo, ma respirare mediterraneo. Grazie.