Dott. Luigi Ractlif
Direttore della Biennale dei
Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo (Torino '97)
Il video che sarà proiettato al II Forum Civile Euromed si
intitola "Subacquea" ed è il film dell'ottava edizione della Biennale
dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo, una grande tappa di
lavoro anche per la Fondazione Laboratorio Mediterraneo. Il filmato illustra
una settimana di intensa creatività di 600 giovani artisti provenienti da 19
Paesi (Albania, Algeria, Bosnia, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Giordania,
Grecia, Israele, Italia, Malta, Palestina, Portogallo, San Marino, Slovenia,
Spagna, Tunisia, Turchia) che hanno animato con concerti, spettacoli, incontri,
workshop ed esposizioni Torino, una città non mediterranea che però ha voluto
porre in risalto i temi dei giovani, della ricerca contemporanea e della
comunicazione in questa grande e tormentata area del mondo.
Il Mediterraneo è per tutti noi la fonte del nostro modo di
vivere, di comunicare, di porsi in relazione con il mondo. È un contenitore di
arte, cultura e storia che va conservato per perpetuare la linea che conduce la
nostra cultura nel tempo, per fortificare le ragioni del nostro essere nel
mondo. Ma questo percorso nella storia deve prevedere un futuro attraverso il
sostegno all'innovazione, la ricerca di nuove idee e di nuovi punti di vista
perché ogni cultura deve, per sopravvivere, modificare se stessa restando se
stessa.
I giovani costituiscono la principale risorsa di una società
civile, perché ne rappresentano il futuro generazionale, progettuale e
culturale.
La possibilità concreta del mondo adulto di promuovere
valori e prospettive di vita, assolvendo così al suo compito fondamentale,
passa sia dal riconoscimento di questa risorsa sia dall'impegno posto nel
sostegno alla crescita, nella responsabilizzazione, nella creazione di
opportunità, negli investimenti a favore delle nuove generazioni.
Questo riconoscimento è una realtà nella grande maggioranza
delle nazioni europee, attraverso l'istituzione di organismi di studio, ricerca
e programmazione (istituti per la gioventù, dipartimenti, etc.). In Italia, in
mancanza di un'attenzione centralizzata a livello istituzionale, si è
concretizzata una forte presenza degli enti locali. L'attenzione manifestata
recentemente dal Ministro per la Solidarietà Livia Turco e dal Ministro per i
Beni Culturali Walter Veltroni verso le nuove generazioni, con la legge quadro
che verrà discussa nei prossimi giorni, è un primo importante risultato del
lavoro che le città svolgono ormai da anni, attivando delle reti che operano su
specifici progetti. La recente Conferenza nazionale Bilancio Giovani che
si è svolta a Torino il 28 e 29 novembre ha focalizzato alcune "politiche
di piano" che sono state analizzate e riformulate attraverso un confronto
che ha coinvolto un nutrito gruppo di giovani. Parallelamente, il Ministero per
gli Affari Esteri ha dimostrato interesse a questo tema con l'avvio di progetti
internazionali.
Nell'ambito delle politiche giovanili, il sostegno ai
giovani artisti rappresenta un'intuizione particolarmente felice. L'espressione
artistica è vissuta come un'opportunità per comunicare, essere protagonisti,
creare nuova e diversa occupazione. Soprattutto la comunicazione rappresenta
una molla di straordinaria forza che spinge alla sperimentazione di nuovi
linguaggi e nuovi contatti tra arte, tecnologia e imprenditoria. L'iniziativa
delle realtà locali è di significativa portata: la Biennale dei Giovani Artisti
dell'Europa e del Mediterraneo e l'Associazione per il Circuito dei Giovani
Artisti Italiani (coordinamento italiano di 25 città, province e regioni che
operano per la promozione culturale giovanile) sono realtà vive e propositive
che intervengono attraverso un sistema a rete sul territorio nazionale europeo.
L'obiettivo della Biennale dei Giovani Artisti
dell'Europa e del Mediterraneo, nata nel 1958 dal comune intento di 50
città, 4 associazioni, 5 ministeri di 11 Paesi, è una manifestazione volta alla
promozione dei giovani artisti attraverso iniziative di presentazione,
formazione e scambio in rapporto alla Società Civile, al mondo
dell'imprenditoria e del lavoro, al mercato dell'arte, alle istituzioni
culturali, al territorio. Il ruolo dell'Italia in questa rete è molto ampio: la
metà delle città presenti sono italiane e delle otto edizioni finora svolte due
si sono tenute a Bologna nel 1988 e a Torino nel 1997, mentre la prossima avrà
luogo a Roma nel 1999.
L'edizione torinese ha dato un importante segnale di
rinnovamento, ampliandone la visibilità e la forza. Tre parole chiave hanno
ispirato le iniziative dell'evento: multicultura, confronto tra la creatività
giovanile e il mondo dell'imprenditoria, rapporto tra arte e tecnologia.
In precedenza la Biennale si è svolta, oltre che a
Barcellona (due edizioni), nelle città di Salonicco, Bologna, Marsiglia,
Valencia e Lisbona.
Nel corso del tempo la Biennale si è caratterizzata come la
più importante vetrina europea della creatività giovanile, con la
partecipazione di artisti, in età compresa tra i 18 e i 30 anni, e produzioni
culturali suddivise in 15 discipline: arti plastiche, architettura, fumetto e
illustrazione, cinema e video, grafica di comunicazione, design, moda,
fotografia, letteratura, gastronomia, musica jazz/rock/etno/contemporanea,
teatro, danza, interventi metropolitani d'arte.
Il bilancio dell'ultima edizione è estremamente positivo:
138 mila persone hanno complessivamente partecipato alle iniziative proposte
nelle diverse sezioni.
Il mondo dell'economia e della finanza ha contribuito in
modo sostanziale. Infatti, le realtà economiche coinvolte hanno espresso un
forte apprezzamento per il risultato d'immagine che la manifestazione ha saputo
garantire. Da alcune delle aziende e banche coinvolte (in tutto 25) sono giunti
inviti a consolidare la collaborazione e la piena disponibilità per future
analoghe iniziative.
Il potenziale creativo influenza direttamente le modalità
della creazione, gli strumenti usati, coinvolgendo l'inserimento nella vita
produttiva e sociale degli stessi artisti.
Le suggestioni dell'arte, le possibilità offerte dalle nuove
tecnologie, la ricerca di opportunità di comunicazione, le occasioni di scambio
e di lavoro comune — agenti attorno a un generico bisogno di socializzazione —
si ibridano in nuove suggestioni, nuovi strumenti, nuove attività, nuovi
linguaggi. Ed è proprio sui linguaggi e sulla comunicazione che verte
l'attenzione della creatività giovanile: basti pensare ai graffitisti e all'hip
hop in genere, a internet e alla multimedialità informatica, alla fanzine, alle
esperienze di autogestione e occupazione. Territori di confine tra le arti che
diventano sottili e liberamente attraversabili.
L'esperienza della Biennale ci ha convinti che operazioni di
confronto artistico pluridisciplinare e multiculturale sono anche occasioni di
incontro tra culture, religioni, modi di vivere totalmente differenti. Tali
differenze rappresentano la vera ricchezza di quest'area geografica; non sono
un ostacolo alla comunicazione, ma elemento di stimolo e di curiosità che si
sviluppa nella ricerca di fattori comuni sui quali costruire un confronto.
Le reti, soprattutto in ambito culturale, sono oggi sistemi
efficaci di cooperazione e sviluppano occasioni di scambio e conoscenza,
esperienze fondamentali per la crescita personale dei giovani artisti.
Il II Forum Civile Euromed dunque può essere l'occasione per
richiamare con forza l'attenzione delle istituzioni comunitarie sulla necessità
di intervenire concretamente su alcune questioni fondamentali:
1. un
sostegno in risorse e opportunità alle reti e alle autonomie locali che
promuovono la creatività giovanile, attraverso programmi di finanziamento e
strumenti normativi;
2. un
intervento nella formazione delle professioni culturali e volto ad incentivare
l'imprenditoria giovanile;
3. un
impegno nello sviluppo della mobilità artistica in Europa, valorizzandone gli
aspetti dello scambio, della diffusione delle produzioni culturali e del
confronto interetnico;
4. facilitazioni
nell'accesso alle informazioni, favorendo la creazione di nuovi e più agili
canali di comunicazione.
I giovani artisti sono dunque un
bene da sondare e sostenere, capace di arricchire il territorio in termini di
nuova progettualità.Il confronto artistico, gli scambi, le residenze
produttive, possono rendere il Piemonte un terreno accogliente per i giovani di
tutto il mondo. Così progettare una nuova e diversa Biennale, questa volta
stabile e a partire dal 2000, potrà permettere di considerare l'evento di
quest'anno un punto di partenza: dal Mediterraneo verso nuove aree del mondo
per scoprire come le tradizioni culturali si trasformano sotto l'azione
innovativa della creatività giovanile e come le nuove generazioni si
appropriano del passato per costruire il loro presente.