U_Sessione 11
Conclusioni
Per il raggiungimento dell'obiettivo della cooperazione
decentralizzata è importante il ruolo delle organizzazioni professionali dei
datori di lavoro e dei lavoratori. Il pieno riconoscimento dei partner sociali
in quanto attori è parte integrante del concepimento e della messa in opera dei
programmi di cooperazione e delle misure d'accompagnamento sociale.
Per la realizzazione di un vero e proprio co-sviluppo, sarà
la dimensione sociale ed umana a determinare, in definitiva, il criterio
fondamentale di valutazione del partenariato, e tale dimensione sociale ed
umana non potrà essere né separata né derivare meccanicamente da quella
economica. Lo spazio economico regionale e, pertanto, la pace e la sicurezza
della regione, non avranno le possibilità di realizzazione durevole che si sono
preposte se non in uno spazio sociale e culturale strutturato dal progresso e
dalla solidarietà sociale, dalla valorizzazione delle risorse umane, dalla
partecipazione e dal sostegno democratico di tutti i popoli della regione.
È necessaria una cooperazione rinnovata per l'istruzione, la
formazione professionale e per la creazione di meccanismi dinamici di
riconversione e di qualificazione professionale.
Conviene riequilibrare fin d'adesso la politica
euromediterranea di cooperazione, dal punto di vista dei contenuti, delle
risorse, delle aree di intervento, così come da quello delle procedure
d'attuazione, prendendo atto della volontà dei Governi, come ribadito nella
Dichiarazione interministeriale di Malta, di ricercare e mettere in opera il
più rapidamente possibile misure che permettano di ridurre le conseguenze
sociali negative derivanti dalle ristrutturazioni economiche in atto nella
regione.
Nonostante i possibili sforzi e la volontà politica
manifestata da una parte e dall'altra, il flusso degli investimenti rimane
debole, mentre la prospettiva della zona di libero scambio suscita vere e
proprie incertezze. I diritti sociali fondamentali non saranno capaci di
stabilire una variabile accettabile nella costituzione di vantaggi comparati
occorre rimuovere la falsa idea che il lavoro dequalificato e di poco conto
possa costituire un fattore di crescita o un mezzo che permetta, a lungo
termine, di inserirsi nella concorrenza internazionale. Si ribadisce
l'importanza delle relazioni di produzione e di scambi basati sul rispetto e
sulla promozione delle norme fondamentali dell'Organizzazione Internazionale
del Lavoro.
Raccomandazioni
A/11:
I partecipanti ricordano che la Dichiarazione di Barcellona,
approvata al termine della Conferenza del 27 e 28 novembre 1995, rappresenta
uno strumento politico di notevole importanza per il futuro della Regione
euromediterranea. Essa ha in effetti affermato, in modo articolato,
l'importanza per tutti i Paesi della regione di un partenariato che si basi su
pace, sicurezza e sviluppo economico, umano e sociale.
I partecipanti ricordano anche che i partner economici e
sociali hanno salutato questa Dichiarazione come una preziosa opportunità per
far conoscere l'importanza e il ruolo della Società Civile nel processo di
sviluppo dell'insieme della regione. Essi considerano la cooperazione iniziata
con la Conferenza di Barcellona un'opportunità per rafforzare il partenariato
spontaneo e necessario tra i rappresentanti delle organizzazioni professionali
dei datori di lavoro e dei lavoratori delle due rive del Mediterraneo.
B/11:
I partner sociali intendono rafforzare l'esistenza di
organizzazioni sindacali e di datori di lavoro indipendenti e democratici, che
s'impegnino attraverso la concertazione, il libero negoziato, e il contratto
collettivo a promuovere un maggior benessere sociale e la crescita economica,
apportando così il loro pieno contributo alla costruzione di uno spazio euromediterraneo
prospero, solidale, pacifico e democratico.
C/11:
Si raccomanda l'identificazione e la costruzione di
autentiche complementarità tra le due rive in materia agricola, una
concertazione diretta ed istituzionalizzata tra le associazioni degli agricoltori,
per definire congiuntamente complementarità, regole di autolimitazione e
calendari al fine di determinare prezzi e contingenti.
D/11:
Occorre attribuire interesse particolare alla valutazione,
da parte dei partner sociali, dei flussi attualmente destinati dall'Unione
Europea alla formazione professionale, così come alla loro piena partecipazione
alla definizione e all'esecuzione dei programmi.
Si sottolinea l'importanza di programmi regionali di
formazione professionale.
E/11:
I partecipanti invitano alla ricerca di profitti comparati
"dinamici", legati a delle politiche attive di trasferimenti di
tecnologie e di joint-venture, così come auspicano gli accordi con le
istituzioni scientifiche e le università, per costituire percorsi indispensabili
all'emergenza nel Mediterraneo di attività ad alto tenore per impiego e valore
aggiunto.
F/11:
I partecipanti ribadiscono la necessità di soluzioni
innovative per la questione del debito, auspicando la sua riconversione in
investimenti, infrastrutture sociali ed educative, capitale produttivo e azioni
per la protezione dell'ambiente al fine di superare la questione
dell'indebitamento, in particolare l'obbligo estremo che il servizio sul debito
fa pesare sullo sviluppo dei Paesi della riva sud.
G/11:
I partecipanti ribadiscono l'urgenza di una programmazione
comune e solidale, finalizzata a un piano d'azione euromediterraneo per il
lavoro. La questione dell'impiego è una preoccupazione comune e prioritaria che
si annuncia, specialmente nella riva sud per delle ragioni che risiedono nella
differenza tra crescita demografica e economica, come sfida pesante dei rischi
per la coesione dell'insieme della regione, in quanto le soluzioni basate sui
meri meccanismi di mercato non sono sufficienti.
H/11:
I partner economici e sociali invitano la prossima
Conferenza Euromediterranea ad aumentare in modo significativo le risorse
destinate alla cooperazione e a rivedere la loro distribuzione. Essi
raccomandano vivamente di cambiare la ripartizione degli stanziamenti destinati
alla cooperazione bilaterale e multilaterale, portando l'attuale rapporto, che
è del 90% per il bilaterale e il 10% per il multilaterale, ad un livello di
parità del 50% per ciascuna delle parti.
I/11:
Si raccomanda la promozione di pari diritti e opportunità,
una politica attiva di eliminazione delle discriminazioni nei confronti delle
donne, così come la generalizzazione dell'istruzione per le ragazze.
L/11:
I partecipanti confermano il loro appoggio alle conclusioni
del Vertice economico e sociale tenutosi a Casablanca il 27 e 28 novembre 1997
e, in particolare, al mandato conferito al CES europeo per l'elaborazione di un
programma preciso d'iniziative di interesse economico e sociale che sarà
sottoposto agli organi del Partenariato euromediterraneo.
M/11:
Si raccomanda di valorizzare le Istituzioni esistenti al
fine di assicurare il dialogo con gli organismi pubblici euromediterranei, così
come la rappresentanza, l'informazione, l'orientamento, lo studio, gli scambi
di esperienze tra i partner sociali delle due rive.
Progetti
11/A Programma
sperimentale di agenzie di sviluppo territoriale (85)
Attuare un programma sperimentale di agenzie di sviluppo
territoriale gestite in regime di partenariato nei dodici Paesi del
Mediterraneo una cooperazione attiva per la gestione del mercato del lavoro con
messa in rete di Osservatori e di strumenti esistenti per l'armonizzazione
dell'informazione statistica e per la costituzione di agenzie di sviluppo
regionali a gestione tripartita per lo sviluppo dei programmi multilaterali di
gestione del mercato dell'impiego.
La promozione della piccola e media impresa è, in tale
contesto, essenziale un sostegno particolare deve essere apportato ai
lavoratori emigranti e alla loro formazione per programmi che favoriscano i
loro investimenti nei loro Paesi d'origine.
11/B Istituzione di visti specifici a favore degli operatori economici e
sociali
(86)
Istituzione, a scala europea, di visti specifici e a lungo
termine a favore degli operatori economici e sociali, avendo constatato
l'assenza di un certo numero di invitati a causa del mancato rilascio del
visto.
Per l'attuazione di questi progetti
si sono proposte le principali organizzazioni economiche e sociali dell'area
mediterranea.