Sessione 9
Conclusioni
L'ambiente mediterraneo, fragile e al limite della rottura
dell'equilibrio ambientale, è ancora in parte poco conosciuto per carenza di
dati statistici omogenei relativi all'intero bacino.
L'area mediterranea presenta nel proprio interno una
frattura tra la riva nord — ricca economicamente, relativamente ben dotata di
risorse idriche e con un basso dinamismo demografico — e la riva sud, povera
economicamente, con scarsa disponibilità idrica e a forte incremento
demografico.
È indispensabile ridurre e compensare questo divario
individuando bisogni e risorse per identificare uno sviluppo ecocompatibile
capace di sfruttare le risorse della terra e del mare.
Raccomandazioni
A/9:
Creare sistemi permanenti di monitoraggio e di raccolta dati
omogenei sulle risorse idriche allo scopo di procedere ad un'analisi
comparativa delle disponibilità idriche.
B/9:
Ridefinire la normativa e le modalità d'utilizzo:
— nel settore idrico attraverso l'adozione di tecniche
innovative (es. irrigazione a goccia in sostituzione dell'irrigazione per
gravità);
— nel settore agrario attraverso la tutela dei suoli
dai processi erosivi ed il controllo dell'uso dei pesticidi e dei fertilizzanti
chimici;
— nel settore della pesca attraverso il controllo del
pescato e la costituzione di riserve adeguate.
C/9:
Promuovere progetti di cooperazione e trasferimento delle
conoscenze scientifiche, tecnologiche e procedurali tra i Paesi
euromediterranei.
D/9:
Promuovere campagne di informazione ed educazione al
risparmio e a un migliore utilizzo dell'acqua.
E/9:
Inserire efficaci strumenti di prevenzione dei rischi
derivanti dall'inadeguata gestione della risorsa acqua nei piani di sviluppo
delle grandi città euromediterranee e nei grandi sistemi agricoli.
F/9:
Identificazione dei rischi — mappatura delle aree esposte —
con valutazione di scenari possibili legati alle conseguenze di eventi
disastrosi.
G/9:
Promuovere campagne operative di prevenzione dei rischi,
anche in collaborazione con organismi internazionali: Organizzazione
Meteorologica Mondiale, Unesco,
Commissione Europea.
H/9:
Migliorare il consumo idrico urbano intervenendo al fine di:
— ridurre le perdite in rete;
— introdurre un sistema di tariffe sociali in grado di
consentire a tutti l'accesso alla risorsa;
— creare impianti di riuso delle acque reflue
combattendo lo spreco di risorse.
I/9:
Operare scelte opportune in materia di politica agricola
considerando due opzioni non necessariamente compatibili:
— l'acqua è rara e deve essere utilizzata per
coltivazioni ad alto rendimento;
— l'acqua deve garantire l'indipendenza
agro-alimentare.
L/9:
Rivalutare e migliorare le potenzialità legate
all'agricoltura a secco.
M/9:
Inventariare, preservare e attualizzare le tecniche e le
pratiche tradizionali nel settore idrico. Questo aspetto potrebbe essere
oggetto di una proposta all'UNESCO in quanto include la tutela del patrimonio
dell'idrotecnica e dell'archeologia idraulica.
N/9:
Analizzare, al fine di migliorarne la gestione, i seguenti
conflitti a) conflitti settoriali b) conflitti legati ai
trasferimenti tra bacini idrici e tra aree a monte ed a valle dei corsi d'acqua
e tra riva sinistra e riva destra c) conflitti internazionali per le
risorse transfrontaliere d) conflitti a scale differenti.
O/9:
Analizzare al fine di attenuare i rischi di impatto
ambientale:
— i cambiamenti climatici;
— le eccedenze idriche o altri eventi eccezionali
generatori spesso di catastrofi;
— l'alterazione qualitativa delle risorse
P/9:
Valutare il costo delle raccomandazioni precedenti e
procedere a trasferimenti di tecnologie, di capitali e di risorse umane
(formazione).
Q/9:
Sostituire ad un'ottica eurocentrica una visione
policentrica mediterranea, che consideri le specificità locali nel quadro di un
co-sviluppo che crei relazioni orizzontali e non più verticali.
R/9:
Favorire gli scambi nell'ambito dei mercati superando le
posizioni protezionistiche che l'Europa tende ad adottare nei confronti dei
Paesi terzi, al fine di giungere ad un riequilibrio delle economie delle due
rive del Mediterraneo.
Progetti
9/A Rete delle città mediterranee per il controllo dei fenomeni
pericolosi (64)
Costituire una rete di città mediterranee che concerti una
strategia di controllo dei fenomeni pericolosi (cambiamenti climatici,
deforestazione, abbandono delle aree coltivate, instabilità delle aree urbane,
etc.) all'interno di meccanismi di cooperazione tecnica, scientifica, formativa
ed imprenditoriale.
9/B Forum tematico sulla prevenzione e gestione dei rischi (65)
Realizzare un forum tematico biennale sulla prevenzione e la
gestione dei rischi indotti dall'inadeguato utilizzo dell'acqua (alluvioni,
siccità, frane, cedimenti, etc) e delle risorse del territorio allo scopo di
intensificare la cooperazione concreta.
9/C Osservatorio sui rischi derivanti dall'abuso delle risorse idriche
(66)
Attivare una rete di istituzioni pubbliche e private che
operino nel campo della prevenzione dei rischi derivanti dall'insana gestione
delle risorse idriche e costruire, al suo interno, un osservatorio che
monitorizzi le azioni compiute ed identifichi gli ulteriori problemi da
risolvere, elaborando proposte e soluzioni all'interno di una valida
cooperazione tra Città, Regioni e Paesi euromediterranei.
9/D Scambio tra la rete euromediterranea ed altre regioni del mondo (67)
Attivare uno scambio tra la rete euromediterranea ed altre
regioni del mondo, allo scopo di confrontare bisogni, risposte e metodi di
intervento nell'ottica di "esportazione" di prodotti tecnologici e
metodologie euromediterranee verso altre regioni.
9/E Attivare un sistema di ripopolamento ittico (68)
Attivare un sistema di ripopolamento ittico nelle zone
carenti con l'utilizzo di metodologie già sperimentate.
9/F Costituire un osservatorio sulle coste mediterranee (69)
Costituire un "Osservatorio sulle coste
mediterranee" attraverso cui
— monitorare, in maniera
puntuale e in progress (con l'utilizzo delle moderne tecnologie), le
coste del bacino
— attuare un censimento che identifichi l'erosione,
l'insabbiamento, l'inquinamento, gli insediamenti industriali, le aree
protette, le cementificazioni, etc.
— realizzare una banca dati al fine di registrare, in
tempo reale, le modifiche intervenute.
9/G Costituire un osservatorio sul cibo mediterraneo (70)
Il progetto, riferito ai Paesi del Mediterraneo, si propone
di incentivare l'attività di produzione del cibo secondo le antiche culture e
tradizioni, di censire i cibi più significativi, di monitorare gli inquinamenti
terrestri e marini relativi, di monitorare la risorsa cibo, la distribuzione e
la disponibilità attraverso l'analisi dei vari problemi legati all'esportazione
e all'importazione.
Per l'attuazione di questi progetti
si sono proposti organismi dei seguenti paesi: Italia, Bosnia, Slovenia,
Repubblica Federale di Jugoslavia, Repubblica di Macedonia, Albania, Grecia,
Turchia, Libano, Portogallo, Francia, Spagna, Israele, Palestina, Giordania; le
Regioni Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Catalogna, Piemonte, Puglia, Liguria,
Sicilia, Sardegna, Corsica, Toscana e Campania; l'Università Federico II di
Napoli; la Fondazione Laboratorio Mediterraneo; l'Associazione Italiana di
Patologia Ambientale e di Ecologia il WWF, la Comunità delle Università
Mediterranee, Faculty of Engineering of Cairo University, Technion Israel
Institute of Technology, Ecole Polytechnique de Tunisie, University of Split,
University of Malta, Ecole Superiéur de Technologie de Agadir, Faculté des
Sciences Université Ibnou Zohr de Agadir, Universitat Politecnica de Catalunya,
Università Vladimir Bakaric di Rijeka, National Technical University of Athens,
Université des Sciences et de la Technologie de Algérie. In aggiunta agli
organismi citati si sono proposti:
— per il progetto 9/C
l'Institut Català de l'Energia;
— per il progetto 9/F l'Universitat Pompeu Fabra.