Sessione 8

Conclusioni

 

 

Solo di recente è stato affermato il principio dell'interscambio tra le Università dei Paesi delle due rive.

Il bacino del Mediterraneo, nella dialettica tra tradizione e innovazione, deve conservare la sua "mediterraneità", la sua storia e la sua cultura a vocazione universale, ma ciò va adattato alle prospettive del futuro.

L'università deve essere strumento di conservazione e di adattamento, dando sviluppo al potenziale umano per creare le alte competenze professionali senza le quali un paese decade anche economicamente.

Formazione e impiego sono assolutamente legati, però non può esserci una vera formazione quando sia assente una forte ricerca.

L'assenza di una strategia concertata di insegnamento e ricerca, nonché la mancanza di una visione chiara della loro funzione per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del paese, rendono difficile sia la definizione di una politica della formazione e ricerca, sia il controllo della realizzazione degli obiettivi.

Ricerca e formazione richiedono inoltre grandi investimenti e infrastrutture materiali. In genere i Paesi del sud accordano ad essi una voce importante nel loro bilancio ma con scarsi risultati a causa dei sistemi di gestione. Vanno dunque prioritariamente definiti i criteri di rendimento che presiedono agli investimenti.

Non si può infine ignorare che al "mercato globale" corrisponde un "mercato globale della formazione": scuola e università devono essere coordinate con le altre istituzioni sociali, in modo che ci sia un rapporto continuo e reciproco fra ricerca, formazione e lavoro.

Raccomandazioni

A/8:

Richiamare le università, con il loro pensiero e la loro scienza, ad essere protagoniste del rilancio della civiltà umana. In particolare le si invita ad un sistema progettuale che le apra a un ruolo di invenzione, propagazione, crescita diffusa, progettazione e investimento per il mondo.

B/8:

Istituire una rete tra le varie scuole italiane, europee e mediterranee per la costituzione di una banca dati che consenta uno scambio, in tempo reale, di informazioni inerenti alle tematiche euromediterranee su tutte le attività programmate dalle scuole dei vari paesi.

C/8:

Estendere al massimo le co-direzioni di tesi e dottorati e l'armonizzazione dei programmi di studio per tendere al reciproco riconoscimento dei diplomi, nel quadro della collaborazione euromediterranea.

D/8:

Coordinare la formazione universitaria, post-universitaria e permanente in maniera da rispondere alla domanda formativa del bacino mediterraneo.

E/8:

Sostenere progetti per accrescere le competenze manageriali degli staff dirigenziali delle università, come quello di cui l'Università di Malta si è già fatta portatrice presso la Commissione Europea, tuttora in corso d'approvazione.

F/8:

Allargare lo studio delle lingue, dando spazio a quelle extraeuropee (come la lingua araba), che non sempre hanno una presenza adeguata nelle scuole europee, al fine di integrare le prospettive di sviluppo euromediterraneo.

G/8:

Promuovere il consorzio di quelle università mediterranee che vogliano svolgere il ruolo fondamentale di ponte per individuare risorse umane, settori per nuove professioni e ambiti di occupazione, al fine di organizzare specifici programmi didattici e di ricerca che possano sempre più aprirsi verso la Società Civile.

H/8:

Commemorare, nel 1998, l'800° anniversario della morte di Averroè, esempio raro di filosofo trasversale la cui opera è di prodigiosa attualità.

Si raccomanda alle università che hanno un rapporto simbolico e diretto con la diffusione dell'opera di Averroè di contribuire ad organizzare le celebrazioni apportando il proprio contributo.

I/8:

Attivare la formazione di operatori in grado di diventare specialisti della domanda e quindi di leggere e coordinare le interconnessioni fra mercato del lavoro e formazione del sapere.

L/8:

Valutare, nei programmi scolastici e nei programmi di formazione per adulti, le interazioni tra motivazioni profonde della persona verso il lavoro e le opportunità che la comunità offre, usando un approccio duplice che tenga conto dell'uno e dell'altra. A tale scopo occorre fornire formazione in grado di attivare lo sviluppo e la crescita delle capacità di autopromozione di soggetti e gruppi, ovvero guardare con un vertice innovativo sia ai problemi della formazione sia alla domanda sociale di acquisizione di competenze.

M/8:

Dare priorità allo sviluppo di programmi di studio per la formazione tecnica che incoraggino l'imprenditorialità e l'industria; in tal senso aiutare i disoccupati ad avviare proprie attività e a consolidare le piccole aziende già esistenti, incoraggiando le attività orientate ai servizi secondari e terziari.

N/8:

Promuovere la creazione di un gran numero di microimprese che eroghino servizi esterni alle imprese — possibilmente costituite da giovani al fine di favorire lo sviluppo sostenibile all'interno del mercato globale —. A tal fine, attivare corsi a latere della formazione universitaria, finalizzati e mirati all'acquisizione di competenze individuate nella strutturazione dei progetti stessi.

O/8:

Creare nuove figure professionali — non solo ricercatori, ma anche tecnici — che siano collegate alla introduzione di innovazioni, anche tecnologiche, in settori individuati e compatibili con lo sviluppo dei Paesi terzi del Mediterraneo.

P/8:

Stimolare attività di cooperazione attraverso reti transnazionali che operino nei settori strategici della scienza e della tecnologia; promuovere e diffondere programmi e attività di cooperazione tecnico-scientifica provvedere alla valorizzazione e diffusione dei risultati della ricerca.

Q/8:

Indirizzare i corsi universitari verso la cooperazione tra le varie culture del Mediterraneo allo scopo di promuovere la comprensione e il rispetto necessari alla equilibrata convivenza tra i popoli.

R/8:

Realizzare un Forum dei giovani del Mediterraneo che, attraverso il dialogo, consenta un confronto costruttivo e permanente sui reciproci valori culturali. Il Forum, costituito da giovani provenienti dai 27 Paesi euromediterranei, rappresenterebbe un'importante occasione per dare voce, in una sede "istituzionale", a idee e proposte concrete dei giovani. Si propone ai Parlamenti dei 27 Paesi euromediterranei di assegnare una quota del proprio bilancio, ad esempio il 5 per mille, ad un fondo da destinare alla eventuale creazione del Forum permanente dei giovani del Mediterraneo.

Progetti

8/A Centro della cultura spirituale mediterranea (58)

Costituire un "Centro della cultura spirituale mediterranea" e svolgere un Forum annuale per incontri tra le varie università del Mediterraneo.

Per l'attuazione di questo progetto si sono al momento proposti la Facoltà di Filosofia di Perugia e il paese di Bettona (Assisi).

8/B Commemorazione europea dell'800° anniversario della morte di Averroè (59)

Celebrare l'800° anniversario della morte di Averroè con lo svolgimento di seminari commemorativi e di approfondimento del suo pensiero in tre città significative

— Cordova, sua città natale

— Parigi, dove il suo insegnamento ha conosciuto una larga eco tra coloro che si sono nominati gli "averroisti latini"

— una città italiana dove è stato maggiormente diffuso l'insegnamento averroista.

Per l'attuazione di questo progetto si sono al momento proposti la Cancelleria delle Università di Parigi, le Università di Cordova e Bologna in coordinazione con l'Università Euro-Mediterranea Itinerante e la Fondazione Laboratorio Mediterraneo, l'Institut Català de la Mediterrània e la Universitat Pompeu Fabra.

8/C Labmed giovani (60)

Il progetto prevede

a)  L'istituzione di un Forum Euromediterraneo Permanente dei Giovani attraverso cui:

     ·   realizzare una tavola rotonda di discussione e di confronto costante con i giovani e i rappresentanti di tutte le istituzioni, statali e non statali, italiane e straniere, gli enti culturali, i rappresentanti di tutte le religioni, del mondo del lavoro e del commercio per raccogliere proposte e rendere i giovani stessi protagonisti coscienti del loro futuro

     ·   attivare scambi e gemellaggi tra le varie scuole;

     ·   pubblicare e inserire in rete i risultati delle esperienze raccolte;

     ·     confrontare i modelli didattici dei vari Paesi mediterranei.

b)  Lo svolgimento a Napoli, alla fine del 1999, del I Forum dei Giovani del Mediterraneo, con la partecipazione di 3000 studenti provenienti dai vari Paesi del Mediterraneo e dell'Europa, al fine di promuovere incontri, progetti e scambi di esperienze e conoscenze (su tematiche quali la scuola, la formazione e l'occupazione all'alba del terzo millennio), nonché un confronto costruttivo e permanente sui reciproci valori culturali.

c)  L'istituzione di una rete tra le varie scuole italiane, europee e mediterranee per la costituzione di una banca dati che consenta uno scambio in tempo reale di informazioni, inerenti tematiche euromediterranee, su tutte le attività programmate dalle scuole.

d)  L'attivazione di corsi di aggiornamento e formazione sulla "Dimensione Euromediterranea dell'Educazione".

e)  La diffusione nelle scuole di materiali editoriali e multimediali legati alla cultura mediterranea al fine di consentire un migliore approfondimento delle varie tematiche.

f)  L'attivazione del progetto sperimentale di formazione "È la somma che fa il totale". L'obiettivo è costruire un percorso formativo per la costituzione di una rete di cittadini, professionisti, attori istituzionali e civili, che attraverso la sperimentazione in una realtà metropolitana proponga un modello ripetibile. Il progetto si propone di costituire la rete attraverso la creazione di una radio che abbia come finalità la costruzione di legami comunicativi tra un elevato numero di soggetti (di ogni età), presenti in un territorio metropolitano, formando operatori capaci di utilizzare questo strumento per moltiplicare le interazioni comunicative tra i soggetti coinvolti.

     L'utilizzo dello strumento radio appare particolarmente appropriato in connessione con la facilitazione di reti informatiche.

Per l'attuazione di tale progetto si sono al momento proposti la Fondazione Laboratorio Mediterraneo, il Provveditorato agli Studi di Napoli, la Regione Campania, il Centro Studi e Ricerche Salute Mentale della Regione Friuli-Venezia Giulia, il Ministero della Pubblica Istruzione della Repubblica Italiana, l'Università di Skopje (Macedonia), i Ministeri dell'Educazione ed altre Istituzioni ed Organismi di diversi Paesi euromediterranei all'uopo individuati, il Ministero dell'Educazione Nazionale del Marocco, il Ministero della Gioventù del Marocco, l'Università di Marrakech, l'Università di Malta, l'Università del Cairo, l'Università di Tel Aviv, la rivista "La Vie" di Parigi.

8/D Corsi universitari finalizzati a riconoscere le esigenze spaziali per la vita degli immigrati nei paesi ospitanti nel rispetto delle loro culture (61)

Inserire, nei corsi universitari delle Facoltà di Architettura di Palermo, Napoli e Amman, seminari di studi finalizzati a riconoscere le esigenze spaziali per la vita degli immigrati nei paesi ospitanti, nel rispetto delle loro culture.

A tale scopo promuovere scambi di viaggi di studio tra gli esperti in materia e gli universitari.

Per tale progetto si sono al momento proposte le Facoltà di Architettura di Palermo, Napoli e Amman.

8/E Istituti di creatività delle imprese (62)

Attivare istituti di creatività delle imprese che permettano ai giovani dotati di sufficienti idee e progetti di condurli a termine, implementando allo stesso tempo la cultura industriale; più specificamente promuovere reti d'incubatori d'impresa, ovvero una rete di istituti all'interno delle imprese e di tutte le università del Mediterraneo interessate.

Per l'attuazione di tale progetto si è al momento proposto l'Institut Català de la Mediterrània e l'Università di Corsica mostrando interesse a mettere in pratica e implementare l'esperienza già in corso anche con le Regioni Toscana e Sardegna nell'ambito dei programmi Interreg IIC.

8/F Astronomia e ambiente mediterraneo (63)

Realizzare una collaborazione che parta dal desiderio culturale di dimostrare che l'astronomia, nell'ambiente mediterraneo, può svolgere quel ruolo interdisciplinare di crescita della società che gli è proprio in altri paesi attivare piani di sviluppo regionale per la formazione di tecnici e studenti in astronomia e tecnologie avanzate, prevedendo anche il trasferimento di queste tecniche ad altri settori della vita, al fine di favorire occasioni di occupazione qualificata.

Per l'attivazione di questo progetto si sono al momento proposti il Centro Astronomico Mediterraneo insieme alla rete di esperti con cui è in connessione nell'ambito dell'intero bacino del Mediterraneo.