CHE COSA E' LA FONDAZIONE LABORATORIO MEDITERRANEO?

La Fondazione Laboratorio Mediterraneo è una Onlus nata a Napoli nel 1994 ponendosi come promotrice del partenariato euromediterraneo in campo culturale e scientifico. Attraverso il "I° Forum Civile Euromed"- svoltosi a Barcellona nel novembre 1995 - ed il "II° Forum Civile Euromed" - organizzato a Napoli dalla stessa Fondazione nel 1997 - sono state gettate le basi per la costruzione di una rete euromediterranea di relazioni culturali che vede la Società Civile - in primo piano le Regioni, le Città, le Collettività locali, le Università e i vari organismi dei Paesi euromediterranei - protagonista di questo processo. In quest'occasione, i 2248 partecipanti al II° Forum Civile Euromed", hanno incaricato la Fondazione di costituire organismi autonomi al fine di dare legittimità e rappresentatività allo "Spazio euromediterraneo", assicurando continuità ad azioni concrete e coordinamento nella complessa articolazione del programma euromediterraneo attivato dall'Unione Europea con la Dichiarazione di Barcellona nel novembre 1995. Sulla base di queste indicazioni la Fondazione ha costituito i seguenti organismi autonomi:
-Accademia del Mediterraneo, consociazione di Accademie ed alte Istituzioni culturali, scientifiche ed economiche.
-Almamed, consociazione delle principali Università e reti di Università euromediterranee coordinata dall'Università di Bologna.
-Euromedcity, consociazione di Città e collettività locali del Mediterraneo coordinata dalla Città di Siviglia.
-Isolamed, consociazione di Isole e di reti di Isole del Mediterraneo, coordinata dalle isole Eolie (Comune di Lipari).
-Labmed, consociazione di organismi ed associazioni culturali, scientifiche ed economiche dei vari Paesi euromediterranei con annessa la "Banca Dati della Società Civile".
In particolare l'Accademia del Mediterraneo costituisce, per rappresentatività e legittimità, la principale istituzione culturale a livello euromediterraneo. Ad essa hanno aderito 561 organismi in rappresentanza di 33 Paesi, tra i quali 168 Università, 48 Città, 32 Regioni ed oltre 200 Istituti di Cultura e di Ricerca. Gli obiettivi prioritari dell'Accademia sono:
-Creare l'inventario critico della cultura del Mediterraneo;
-Realizzare l'Enciclopedia del Mediterraneo;
-Costituire la "Maison de la Méditerranée", un luogo fisico ed un insieme organico atto a rappresentare nelle forme più proprie le attività che vari individuano e in cui si segnalano i Paesi euromediterranei, le istituzioni e i vari organismi che fanno parte dell'Accademia del Mediterraneo.
Questa Istituzione ha un'organizzazione articolata in Sedi e Bureaux, a ciascuno dei quali è affidata una tematica specifica. Ad oggi sono stati istituiti circa 90 sedi e bureaux. Nel luglio 2000, a Marsiglia, in occasione della "Rentrée solennelle" dell'Accademia, sono state sottoscritte le convenzioni relative alla sede completandosi così l'organizzazione spaziale di questa importante istituzione riconosciuta da Capi di Stato, esponenti di Governo, premi Nobel e alte personalità, come "Casa comune dei Paesi Euromediterranei".

La Fondazione Laboratorio Mediterraneo si pone come attivatrice originale della Societa' Civile del Mediterraneo per un effettivo dialogo culturale tra tutti i popoli che vi convergono direttamente, con particolare riguardo al Sud-Est europeo ed ai Paesi della sponda del Sud che per vicende storiche sono rimasti in una posizione secondaria sul piano della cultura e della politica internazionale degli ultimi secoli. Non si puo' concepire seriamente un'eta' postcoloniale senza sentire profondamente l'unita' che lega tutti i Paesi del Mediterraneo, qualunque sia il loro grado di sviluppo sociale ed economico. In mancanza di questa visione unitaria e di un'azione unitaria conseguente, molti Paesi del Mediterraneo troveranno assai difficile uscire dalla situazione in cui sono caduti nel periodo in cui erano piu' oggetto che soggetto della storia (tratta degli schiavi, colonialismo, sfruttamento straniero delle risorse naturali ed umane per il Sud; stagnazione sotto grandi imperi e poi condizioni di sottosviluppo per il Sud-Est). Per superare definitivamente l'attuale fase e arrivare alla piena partecipazione egualitaria e' necessaria una rivoluzione delle coscienze, basata sul riconoscimento della parte avuta da quei Paesi nella storia comune, e una rivoluzione politica che esca dalla pratica di assistenza diretta o indiretta per entrare nella logica di un partenariato vero, capace di riscoprire e rispettare l'individualita' storica di tutti i popoli mediterranei e le loro originalita' culturali al fine di stabilire forme associative assolutamente egualitarie. Premessa essenziale di questo processo e' una nuova visione del Mediterraneo. Punto d'origine della civilta' neolitica - che i piu' riportano alle falde del monte Zagros, mentre Jacques Cauvin in Naissance des divinites, Naissance de l'agriculture, (Paris,1994) colloca con solidi argomenti nel Vicino Oriente -, dell'urbanizzazione e della scrittura, questo mare ha visto nel corso del tempo lo sviluppo di regni ed imperi durante i quali si sono formate, attraverso interferenze e scambi, le culture originali che hanno dato una svolta radicale allo sviluppo della civilta' umana. Intorno al Mediterraneo si sono costituiti due grandi orientamenti dello spirito, fondamentali ma reciprocamente differenti. Il primo filone spirituale si esprime attraverso il monoteismo religioso, che raccoglie inizialmente, in forme originali, le eredita' culturali dalla Mesopotamia all'Egitto (monoteismo biblico), per poi inglobare la coscienza morale greca (monoteismo cristiano) e quindi assorbire i vasti orizzonti culturali che l'espansione araba - riprendendo e completando il tentativo di Alessandro il Grande - permette di raccogliere dall'India all'Arabia. Il secondo percorso del pensiero mediterraneo si esplica in una riflessione per concetti invece che per miti, ed e' fondante di una cultura del "no" che, ereditata dall'Europa al tempo della sua nascita economica e culturale restera' il propulsore dell'innovativa europea. Alla cultura mediterranea del "no" (della riflessione critica e dell'indipendenza) tutte le altre civilta' contrappongono una cultura del "si"(della verita' e dell'obbedienza), che appunto il primo orientamento spirituale ha conservato nella tradizione mediterranea. Il punto d'incontro tra le due tradizioni avviene prima del sorgere del Cristianesimo, nella sintesi ellenistica e per opera di Platone che pone un termine alla filosofia della polis (fondata sull'indipendenza della riflessione individuale e l'eguaglianza oligarchica o democratica) - incarnata dai sofisti - e riafferma un mondo del "si", della verita', che egli oppone al mondo fallace e fugace della doxa. Gia Erodoto e Talete, l'uno per la ricerca, l'altro per la speculazione, hanno dichiarazioni di rifiuto quale punto di partenza del processo conoscitivo. Attraverso Platone ed Aristotele le due correnti fondamentali del pensiero mediterraneo si riuniscono. L'unita' che cosi e' stabilita sara' conservata attraverso tutte le vicende storiche che vedranno il trionfo del Mediterraneo con gli imperi romano, bizantino e islamico, il risorgere della societa' europea e lo splendore delle sue repubbliche fin quando lo spostamento del centro economico verso l'Atlantico portera' il Mediterraneo a un declino. La dialettica tra le due grandi anime spirituali e culturali del Mediterraneo ne sono la forza creatrice e propulsiva che hanno dato via, allo stesso tempo, alle grandi religioni e alla scienza moderna. Attualmente, l'orientamento dell'asse economico verso il Pacifico, insieme ai processi di globalizzazione del mondo moderno, offre al Mediterraneo l'occasione di ritrovare una sua nuova e originale posizione. Questo, pero', a condizione che il Mediterraneo venga visto nella sua interezza, non parzialmente per settori regionali o per settori categoriali. Su questo la Fondazione Laboratorio Mediterraneo ha strutturato la propria principale azione, puntando soprattutto sul ruolo delle Regioni, delle Citta' e delle Collettivita' locali dei vari Paesi euromediterranei.

 

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