Punti
di Forza
L’Accademia
del Mediterraneo e Maison de la Méditerranée (AdM e MdM) è concepita come un processo di valorizzazione, ossia di
messa a frutto sotto i profili culturali, scientifici, sociali ed economico-finanziari,
dell’amplissimo e già esistente asset di
natura relazionale costituito dalla multiforme e complessa rete di
istituzioni nate per l’azione vivificante della Fondazione Laboratorio
Mediterraneo - Onlus.
L’asset fondamentale è
dunque costituito da uno spazio relazionale esteso, con maggiore o minore
intensità, in tutti i Paesi del Bacino euromediterraneo, cui nel corso degli
ultimi dieci anni si è dato vita mediante le adesioni formali di:
· Personalità di eccellenza
della politica attiva, tra cui capi di Stato in carica;
·
Rappresentanti della cultura euromediterranea, nelle sue molteplici
espressioni, ed in particolare
accademici (tra cui i massimi rappresentanti delle Accademie Nazionali)
storici, scrittori, opinion leader riconosciuti nei loro paesi e nel mondo,
Premi Nobel;
·
Governi in carica di Regioni, Province e Città, tra cui alcune delle
più importanti metropoli affacciate sul mare Mediterraneo;
·
Oltre 200 Istituzioni Culturali e di Ricerca operanti nei più diversi
settori della vita sociale, civile e religiosa;
· 168 Università, tra cui
alcune delle più prestigiose ed antiche esistenti d’Europa (con l’Università di
Bologna in funzione di capofila);
per un totale di 561
istituzioni ed organismi, appartenenti a 33 Paesi euromediterranei, che possono
essere convocate, attraverso le infrastrutture telematiche e le azioni poste in
essere dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo, ad un partenariato attivo sui
processi concreti di trasformazione dello scenario euromediterraneo.
Gli
strumenti per l’attuazione di tale partenariato attivo sono appunto i Piani
d’Azione precedentemente descritti.
Il
successo di tale proposta associativa è consistente non solo presso i Paesi
Partner mediterranei, ma anche presso le collettività del Sud dell’Europa, e
del Mezzogiorno d’Italia in particolare: alla proposta associativa formulata
per l’AdM e MdM hanno fino ad oggi aderito 186 istituzioni locali e regionali
europee e 97 Comuni italiani hanno dichiarato di voler istituire sedi
tematiche. Nella sola Regione Campania 80 comuni hanno aderito al network: 49
hanno intenzione di costituire una bureau tematico ed altri 31 hanno
predisposto progetti specifici di caratterizzazione euromediterranea da
sviluppare nell’ambito del network solidale costituito dalla Fondazione
Laboratorio Mediterraneo per l’AdM e MdM.
Si
tratta, come si può constatare per i contenuti e le adesioni istituzionali, di
network con funzione strategica per l’impostazione e la maturazione attuativa del
partenariato euromediterraneo. Ciascuna di queste istituzioni costituisce
infatti un circuito relazionale pronto ad attivarsi, a mettere in rete uomini e
donne, politici, funzionari ed esperti,
per individuare, concertare e programmare l’esecuzione di piani di sviluppo di
interesse comune.Ciò consente a tutti i partner dei diversi Paesi di essere
protagonisti garantendo loro un ruolo decisionale di guida e dirigenza del
processo, così come suggerito dalla recente Conferenza euromediterranea di
Valencia.
In
conclusione, la metodologia associativa dell’europartenariato proposta dall’AdM
e MdM è fortemente ispirata ad un’idea di “democrazia fattuale”: riconoscere (e
non contrastare) il diritto di iniziativa per ciascun membro dotato di capacità
propositiva, sino a promuovere la nascita, nel seno stesso del network, di
altre istituzioni capofila. A loro volta queste possono procedere autonomamente
alla adozione di iniziative culturali ed istituzionali, che vengono poi
reintrodotte nel circuito più vasto dell’AdM e MdM, per aumentare la forza
operativa e finanziaria delle esecuzioni e per aumentare l’estensione dei
circuiti di valorizzazione-fruizione.
Le
proposte sono dunque sia di carattere “top-down (originati cioè da
deliberazioni degli organi centrali del network) che di carattere “bottom-up”
(originati cioè dall’iniziativa di membri od aggregazioni settoriali).
Il
movimento di propagazione degli effetti è autopropulsivo, perché i risultati di
un’iniziativa possono essere gratuitamente utilizzati (capitalizzati) da uno o
più operatori per ulteriori sviluppi progettuali, le cui ricadute tornano,
attraverso l’effetto di valorizzazione in rete, a beneficiare gratuitamente gli
iniziatori del ciclo progettuale. Il finanziamento esogeno di una sola iniziativa
dà quindi luogo, nell’ambito del reticolo relazionale, a molteplici ricadute di
valorizzazione: è questa la “mano invisibile” che regola i processi espansivi
degli scambi nell’ambito dei partenariati a forte caratterizzazione morale.