INTERVENTO DELL’ ON. CLAUDIO AZZOLINI ALL’INAUGURAZIONE DELLA SEDE CENTRALE DELL’ACCADEMIA DEL MEDITERRANEO E MAISON DE LA MEDITERRANEE
Grazie. Io sarò molto breve perché essendo di cultura europea ho sempre sostenuto che bisogna parlare poco e agire molto, però non posso esimermi dall’esprimere tutta l’emozione che in questo momento io vivo per aver fin dal primo momento condiviso questo grande sogno, come dicevo poc’anzi alla mia amica carissima Rosa Russo Iervolino, questo grande sogno che abbiamo vissuto ad occhi aperti, quindi un sogno che abbiamo fatto crescere insieme dal primo giorno tutti quanti noi che siamo attorno a questo tavolo e quant’altri siete qui in questa sala. E devo dire che da politico non di carriera ma di circostanze della vita, che ho vissuto questa esperienza improntandola tutta ad una politica euromediterranea fin dal primo giorno. Il mio mandato parlamentare in Europa è nato con l’intento di portare il problema mediterraneo nel cuore del Parlamento europeo, e devo dire che con l’aiuto di Dio e con discreta soddisfazione ho potuto conseguire questo risultato che poi si è, evidentemente, trasferito in seno alla Fondazione e in seno a quello che oggi è la Maison de la Méditerranée.
Io mi richiamo alle parole di Mario Monti che
anch’egli è stata persona di altissima sensibilità perché ha recepito subito la
mia istanza, ne ha condiviso le motivazioni e ci ha sostenuto come ha
testimoniato egli stesso con la sua presenza al II° Forum Civile Euromed.
Monti ha detto qualcosa che è un po’ il mio viatico,
noi siamo di cultura, profonda, europea, Napoli è una capitale europea di
altissimo lignaggio e però i nostri polmoni respirano mediterraneo, quindi
questa nostra cultura non può vivere, non può proporsi ad alcuno se non ha
respiro profondo radicato nel Mediterraneo.
E’ inscindibile l’abbinamento Europa e Mediterraneo
attraverso la sua stessa ragion d’essere ed io credo che tutti noi che facciamo
politica e voglio dare in questo senso una testimonianza al Presidente
Bassolino, con il quale io sono in una sintonia perfetta perché è una sintonia
fatta di ideali e non ideologie, noi siamo secondo la stimolazione opportuna
del nostro amico straniero tra virgolette, Predrag, che è più napoletano dei
napoletani, perché ha imparato ad essere un napoletano d’oc, ebbene noi
dobbiamo abbinare questa identità culturale ad una forte identità del fare.
Abbiamo dato prova di mettere in piedi un piccolo tassello, adesso dobbiamo,
con un architetto terreno come Michele Capasso, concorrere a costruire questa
grande strada, abbattendo tutti i muri dell’incomprensione, ma costruendo
questa strada che sarà un percorso comune tra le due rive del Mediterraneo e
sarà una prospettiva per questo terzo millennio.