INTERVENTO DEL PRESIDENTE BASSOLINO ALL’INAUGURAZIONE DELLA SEDE CENTRALE DELL’ACCADEMIA DEL MEDITERRANEO E MAISON DE LA MEDITERRANEE
Ringrazio di cuore tutti voi,
gli importanti ospiti di tanti Paesi del Mediterraneo, i rappresentanti del
Ministero degli Esteri, del Governo italiano, di tanti amici che sono qui,
oltre che le personalità della nostra Regione e della nostra Città.
E’ davvero con piacere e,
possiamo dirlo, anche con emozione, che abbiamo oggi la sede centrale dell’Accademia
del Mediterraneo e della Maison de la Méditerranée. Ci eravamo impegnati come
Regione, nello scorso ottobre, a rispondere concretamente alla richiesta e
necessità di avere questa sede centrale a Napoli. Ce
l’abbiamo fatta; ce l’abbiamo fatta anche, innanzitutto e soprattutto, grazie
all’ostinazione e alla straordinaria capacità organizzativa,e anche
istituzionale e politica, di Michele
Capasso. Andremo avanti su questa strada e, assieme a questa sede centrale
tanto bella, restaurata e rimessa a posto , davvero in un tempo incredibilmente
breve, noi abbiamo e avremo a Caserta, a San Leucio, la sede di Euromedcity e a
Benevento una sede per la sicurezza alimentare, radicandoci quindi sempre di
più sul territorio.
E ad ognuno è davvero chiara
l’importanza di questa giornata.
Una Casa del Mediterraneo in Campania, a Napoli, per favorire il
dialogo culturale, politico e sociale tra le diverse culture che si affacciano
sul nostro mare.
Confronto, dialogo,
collaborazione : poiché, all’opposto dello scontro di civiltà e di culture, noi
dobbiamo muoverci in maniera tale che ognuno di noi possa dare ed avere;
muoverci in maniera tale che ognuno di noi possa apprendere da altre culture,
da altre storie, da altre religioni in
un reciproco arricchimento.
Questa è la strada sulla quale
tutti noi vogliamo muoverci con forza, soprattutto oggi di fronte a tanti
sentimenti di incertezze e perfino di paura che ci sono tra cittadini europei e
di tanta parte del mondo. Sappiamo che la globalizzazione non può essere lasciata
a se stessa, senza né criteri, né regole, e che c’è bisogno invece di una nuova
governance dei processi d’internazionalizzazione capace di ampliare le libertà
sostanziali e fondamentali degli individui, ed è in questa logica che ci
muoviamo.
La Maison de la Méditerranée,
con le sue sedi in tanti paesi, può e deve essere uno strumento importante in
questo senso. Vorrei però anche sottolineare che l’11 settembre, più volte
evocato, e inevitabilmente anche oggi, assieme all’inaudito dramma che ci ha portato,
ha avuto con sé – siamo a Napoli – quello che uno dei filosofi più straordinari
del Mezzogiorno d’Italia e del Paese e sulle cui pagine ci siamo educati in
tanti, Gian Battista Vico, chiamava la “eterogenesi dei fini”; poiché dopo l’11
settembre 2001, assieme al dramma, alla paura, ai sentimenti d’incertezze che
sono sorti per l eterogenesi dei fini tanti hanno cominciato a comprendere che
bisogna intervenire molto di più e molto di più con gli strumenti della pace,
del dialogo, dello sviluppo economico. Molto di più, mi auguro e ci auguriamo
tutti, molto di più e sempre di più nel Medio Oriente, in questa parte del
mondo dove il conflitto è così acuto e così aspro, e rispetto al quale parte del mondo e troppo poco la comunità internazionale ha fatto
nei mesi scorsi. Noi tutti avvertiamo
il senso e la responsabilità e tutti quanti noi sappiamo bene che, come
l’islamismo non c’entra nulla con i problemi del fondamentalismo militante,
così noi tutti sappiamo bene che Bin Laden non c’entra nulla con la causa
palestinese e che noi dobbiamo favorire ogni dialogo e processo di pace proprio
nell’interesse del mondo intero.Vorrei infine sottolineare anche l’importanza
affinché possa affermarsi un processo
di cooperazione internazionale a livello degli Stati, ma adesso con le nuove
norme costituzionali, anche a livello delle Regioni, con spirito giusto, sempre
in un positivo rapporto di collaborazione con il governo nazionale e con il
Ministero degli Esteri, positive iniziative delle regioni di cooperazione
internazionale con altre regioni e, d’accordo con il Ministero degli
Esteri,anche con altri Stati nazionali. E’ la nuova Costituzione italiana,
riformata e approvata dai cittadini, che ci consente di farlo e noi vogliamo
farlo in un grande rapporto di sinergia con tutte le nostre istituzioni locali,
comunali e provinciali.In questo senso abbiamo istituito anche uno sportello
per la internazionalizzazione delle imprese; in questo senso vogliamo muoverci
sempre di più anche in previsione dell’area di libero scambio euro-mediterraneo
che noi dobbiamo intendere come una grandissima e straordinaria occasione per
tutti quanti noi, un’occasione che deve tendere in primo luogo ad innalzare i
livelli di sviluppo di tanti paesi mediterranei; è così che si dà un contributo serio anche in materia di
immigrazione, con politiche concrete e non con bandiere impossibili che non
reggono poi all’urto della storia; ma è importante anche per noi se si afferma
al posto di un’economia della guerra, come c’è oggi in Medio Oriente,
un’economia della pace, e se pensiamo ai tanti vantaggi che possono venire ad
una realtà come la nostra, anche per tante imprese e a tutti gli scambi che
dobbiamo riuscire a portare avanti: scambi culturali, e il ruolo enorme delle
università, delle nostre università, delle università italiane, ma scambi anche
di turismo, perché il turismo è libertà, è movimento, è conoscenza della
storia, delle persone, delle donne e degli uomini; scambi anche commerciali e
produttivi e, in questo senso, dopo un periodo di stanchezza, mi sembra che
stia ritornando negli ultimi tempi con forza quello che possiamo chiamare lo
“spirito di Barcellona”, la recente V Conferenza euromediterranea dei ministri
degli esteri a Valencia, ha consentito di rilanciare il processo; di qui anche
l’importanza dell’apertura di oggi della casa della Maison de la Méditerranée;
vogliamo muoverci assieme e vogliamo muoverci assieme anche Mezzogiorno
d’Italia e Mediterraneo.Qui possiamo forse osservare che,se guardiamo bene la
storia di lunga durata, ci accorgiamo che il destino del Mezzogiorno d’Italia e
il destino del Mediterraneo hanno sempre marciato assieme nel bene e nel male. E quando il
Mediterraneo è stato al centro dei traffici e al centro del movimento positivo
del mondo, anche il Mezzogiorno d’Italia ha conosciuto le sue esperienze e le
sue pagine più positive; e quando il Mediterraneo invece è andato in secondo
piano, anche il Mezzogiorno d’Italia ha conosciuto storicamente un periodo buio
di difficoltà. Adesso per la prima volta il Mediterraneo torna ad essere al
centro del mondo, grande crocevia internazionale e, dunque, anche il
Mezzogiorno d’Italia assieme a tutti i Paesi che si affacciano sul
Mediterraneo, può riconquistare la sua centralità. Noi vogliamo che sia una
centralità mediterranea per tutti quanti noi che su questo mare vogliamo andare
avanti : comune mare di pace. Mezzogiorno e Mediterraneo e Mediterraneo ed
Europa ; l’altro giorno era qui a Napoli il Presidente dell’Ungheria e,
salutandolo, gli abbiamo detto che era molto importante questo ritorno
dell’Ungheria e di Budapest in Europa, che era molto importante il ritorno
dell’Ungheria e di Budapest a casa propria.Ma questa stessa visione noi
dobbiamo avere verso il Mediterraneo; l’anima dell’Europa non può essere soltanto
quella centro-settentrionale, l’anima dell’Europa è fatta di città come
Budapest e di altre città dell’est; ma quest’anima dell’Europa ha le sue
radici, la sua storia, la sua infanzia e la sua adolescenza, ma deve avere
anche il suo presente e il suo futuro nel Mediterraneo. Così possiamo avere una
grande Europa di pace, capace di parlare al mondo e di essere un fattore di
dinamismo importante in tutte le relazioni internazionali. E’ con questa
mentalità e con questo spirito che noi vogliamo andare avanti con piena
collaborazione fra le istituzioni, fra persone anche di diverso orientamento
politico, perché sappiamo che se siamo animati da positive intenzioni, possiamo
fare davvero assieme un lungo tratto di strada. In questo senso davvero
di cuore grazie a tutti quelli che
hanno dato una mano e buon lavoro a tutti.