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COMMISSIONE EUROPEA Il Presidente |
Bruxelles, 22 giugno 2002
Signore e Signori,
Vorrei prima di tutto
ringraziarvi per questa iniziativa che mi consente, ancora una volta, di
esprimermi sul tema del dialogo nel Mediterraneo.
Tutti
noi abbiamo la speranza e vogliamo agire affinché i popoli che vivono sulle
sponde di questo mare riescano a stabilire solidi legami economici e culturali,
a realizzare progetti comuni e a convivere in pace e armonia.
Per
poterlo fare, bisogna comunicare e comprendersi.
Per
questo, il dialogo interculturale sta diventando uno dei pilastri della
cooperazione Euro-mediterranea.
Sulla
base del pluralismo e dell’equità, questo dialogo avvicina i popoli e favorisce
la comprensione e il rispetto reciproci e deve quindi essere perseguito con
costanza e dal più ampio numero di attori possibili.
Con
il programma di Azione adottato a Valencia abbiamo compiuto un altro passo in
questa direzione cercando di coinvolgere le forze più attive negli scambi
culturali.
In
particolare, abbiamo privilegiato i giovani perché sono i più esposti ai
cambiamenti in atto nelle nostre società, ma sono anche i più adatti ad
affrontarli con nuove forme di organizzazione sociale e modi diversi di
esprimere la solidarietà e di reagire alle differenze.
Inoltre
abbiamo coinvolto le scuole e le università perché l’educazione è un valido
sostegno nel contrastare l’ignoranza, da cui spesso nascono l’intolleranza, la
xenophobia e il razzismo.
Tutti
questi sforzi devono dare vita ad una rete di rapporti tra intellettuali e
centri culturali dell’una e dell’altra sponda del Mediterraneo che favoriscano
la conoscenza e la comprensione reciproche.
Non
si tratta certo di una novità : nella sua lunga storia il Mediterraneo è
stato percorso incessantemente da diverse idee, civiltà e filosofie.
La
regione Campania è uno dei luoghi in cui questo processo costante ha agito con
particolare forza, grazie al porto di Napoli e all’ingegno della sua gente, e
per questo, anche oggi, essa ha i mezzi e lo spirito per avvicinare tra loro
città e culture del mare nostrum.
L’apertura
della Maison de la Méditerranée, che vi apprestate a celebrare, costituisce
dunque una speranza che si unisce al
più vasto progetto europeo di pace e prosperità per i popoli del Mediterraneo.
Per
questo auguro alla vostra attività il migliore successo.
Romano Prodi
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